La Tesla sta vivendo il periodo peggiore della sua storia, e le polemiche infuriano. Ecco cosa è stato annunciato nelle ultime ore.
Per la Tesla sono tempi durissimi, e la situazione non sembra affatto migliorare con il tempo che passa. I segni del calo si erano già intravisti lo scorso anno, quando le vendite, a livello globale, erano diminuite dell’1,1% rispetto al 2023, un qualcosa che non si era mai registrata nell’ultimo decennio. Il 2025 ha dato vita ad un tracollo su tutti i mercati, ed in ciò ha grande influenza la posizione politica di sostegno a Donald Trump del CEO e fondatore Elon Musk, finito sotto accusa per tale ragione.
Contro la Tesla si sono scatenate vere e proprie guerriglie, con assalti alle concessionarie ed alle vetture, danneggiate con atti vandalici. Secondo fonti provenienti dagli USA, l’azienda avrebbe addirittura pensato a delle stanze anti-panico per chi lavora negli showroom della casa texana, in cui ripararsi in caso di assalti. Adesso, il boicottaggio al brand di auto elettriche si sta espandendo, e non riguarda più solamente le vetture ad emissioni zero. Infatti, il piano di distruzione del marchio a stelle e strisce pare essere passato ad una seconda fase.
Tesla, ecco cosa sta succedendo alla compagnia di Elon Musk
Secondo i dati di EnergySage, che confronta i prezzi delle soluzioni energetiche, sta diminuendo la domanda di Powerwall. Ma di cosa si tratta? Parliamo del sistema di accumulo stazionario per abitazioni, settore in cui Tesla opera sin dal 2015, anno in cui presentò al mondo la propria divisione che si occupava di energia. Questo mercato è stato dominato per anni dalla compagnia di Elon Musk, grazie al Powerwall 2, che è divenuto un vero e proprio leader nel settore. Tuttavia, i clienti ora si stanno dirigendo verso delle alternative, come la Franklin, che potrebbe diventare una seria contendente di Powerwall nel prossimo futuro.

In base ai dati riportati dalla fonte sopracitata, le richieste di preventivi per Powerwall sono calate dopo l’elezione di Donald Trump, a conferma di quanto le posizioni politiche assunte da Musk abbiano un peso specifico notevole in ciò che sta succedendo. Pensate che dal primo al 19 di gennaio, il 73% delle richieste online includeva un Powerwall, ma dal 20 di gennaio (giorno in cui Trump si è insediato nuovamente alla Casa Bianca di Washington), si è scesi sotto il 64%, un dato inquietante per la Tesla. E di miglioramenti non se ne vede neanche l’ombra, almeno per ora.