Il gruppo Stellantis ha deciso di investire ben 184 milioni di euro nel marchio Leapmotor in Spagna, un segnale non positivo per l’Italia.
Sono mesi difficili per il gruppo Stellantis, colosso del settore automotive che ha vissuto un 2024 pessimo, costituito da un crollo delle vendite e degli utili, che ha prodotto dei conti in rosso. Il CEO Carlos Tavares ha optato per le dimissioni, e presto verrà annunciato il suo sostituto. Il ruolo è stato preso ad interim dal presidente John Elkann, che assieme ad un pool di top manager sta tentando di rilanciare l’azienda. L’Italia è al centro dei progetti del gruppo secondo quanto dichiarato dal rampollo della famiglia Agnelli, ma ora è necessario che dalle parole si passi ai fatti.
La produzione di auto nel nostro paese, lo scorso anno, è crollata sotto il mezzo milione di unità, ed i lavoratori sono in regime di cassa integrazione per la loro gran parte. Negli ultimi giorni, Stellantis ha annunciato un maxi investimento in Europa, ma senza prendere in considerazione l’Italia, che può sentirsi sicuramente snobbata dall’ultima mossa della holding multinazionale olandese. Andiamo a scoprire cosa è stato annunciato dai vertici.
Stellantis, il maxi-investimento sulla Leapmotor B10 in Spagna
Ora è ufficiale: Stellantis ha investito 184 milioni di euro in Spagna per la produzione della Leapmotor B10, l’auto elettrica del marchio cinese che viene importata e distribuita in Europa dal gruppo di John Elkann. Ma per quale motivo si è deciso di snobbare, ancora una volta, l’Italia? Tutto è legato a dei costi molto elevati, che hanno portato gli investimenti del gruppo e del marchio del paese del Dragone ad investire in Spagna piuttosto che dalle nostre parti. Il manager del gruppo Jean-Philippe Imparato, ex CEO dell’Alfa Romeo, ha spiegato la scelta, portando alla luce dei numeri che non possono far ben sperare l’Italia.

Nello specifico, nella nostra penisola produrre un’auto costa 1.414 euro, contro i 516 euro della Spagna, una differenza a dir poco enorme, dovuto ai costi dell’energia più elevati dalle nostre parti, oltre alla catena produttiva spagnola che risulta essere ben più efficiente. Inoltre, i fornitori in Spagna sono ben più organizzati e contano su impianti più moderni, e Stellantis ne è risultata molto attratta. Inoltre, la Cina ha fatto sapere di non voler sostenere i paesi che sostengono i dazi sulle auto elettriche imposte dalla UE, e l’Italia fa parte di questi stati, assieme a Slovacchia, Polonia e Germania.