I numeri di Maserati sono crollati nel corso degli ultimi due anni. Terminato l’hype per i super SUV di lusso, il brand del Tridente si è ritrovato in enormi difficoltà.
I dazi di Trump non faranno altro che creare ulteriori problemi ai brand europei che esportano in Usa. Le vendite della Casa modenese sono scese del 57% nel 2024, quando solo 11.300 persone hanno optato per uno modello del Tridente. L’inizio di 2025 è ancor più inquietante. E’ stato già registrato un ulteriore calo del 48% a marzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Nessuno dei modelli Maserati viene prodotto negli Stati Uniti e questo, naturalmente, avrà un peso ancor più rilevante sulle vendite. Reuters ha ripreso le parole del nuovo capo della Maserati, Santo Ficili, il quale ha spiegato il suo punto di vista sulle voci che vogliono Stellantis pronta a cedere il brand di lusso. Negli scorsi mesi si era parlato anche dell’inserimento della Ferrari.
“Stellantis conferma il suo impegno nei confronti dell’Italia, dei suoi lavoratori e di tutti i suoi marchi, inclusa Maserati“. Questa promessa è stata inclusa in una lettera della Uilm, il sindacato che rappresenta i lavoratori metalmeccanici italiani. Pur rimanendo un mercato strategico, i dazi imposti in Usa potrebbero essere il colpo di grazia per un brand già in recessione.
Chi ha tanti soldi non sceglie Maserati e chi ha in mente di spendere una cifra ragionevole non può permettersi una MC20. E’ come se il brand si trovasse in una fascia intermedia, non potendo vantare il fascino della Ferrari o della Lamborghini, ma nemmeno potesse essere venduto al prezzo di un Abarth. Negli ultimi tempi la gamma è rimasta orfana di modelli sportivi in favore di una lista di SUV che non hanno scaldato il cuore dei puristi.
Prima di dimettersi, l’ex amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha affermato che gli affanni di Maserati non riguardavano le auto: “[Maserati è] un marchio che non riguarda solo le auto sportive; riguarda il gran turismo, la qualità della vita, la dolce vita e la tecnologia”. Il problema sarebbe il marketing che ruota intorno ai veicoli del Tridente. Per ora il colosso italo-francese si tiene stretto il marchio ma cosa accadrà con i dazi? Con un mercato americano già segnato dalla crisi, l’unica speranza è che via sia un ringiovanimento della gamma per un nuovo corso all’altezza del passato glorioso del marchio.
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