Al giorno d’oggi, i prezzi del greggio sono diminuiti e non poco, ma il costo alla pompa dei carburanti cala in maniera lenta.
Il prezzo dei carburanti è argomento di discussione ormai da diversi anni, ed i bei tempi in cui le cifre erano sull’1,2 euro al litro sono purtroppo molto lontani. Dallo scoppio della pandemia di Covid-19 in poi, abbiamo assistito a continui aumenti, sino al picco raggiunto dopo l’inizio del conflitto tra Russia ed Ucraina, che portò la benzina ed il gasolio oltre i 2 euro al litro, con il metano che schizzò addirittura oltre i 3 euro al kg.
Questo tipo di tecnologia, infatti, è morta in quel periodo, e di auto a metano nuove non se ne trovano più sul mercato. Per quanto riguarda gli altri tipi di carburante, i prezzi hanno iniziato a diminuire in maniera molto lenta, ma sono comunque ben più alti rispetto al passato. Oggi vi sveleremo i motivi di un calo così lento nonostante l’abbassamento dei prezzi del greggio, e la cosa non può che far insospettire gli automobilisti, costretti a delle spese molto elevate. Andiamo a scoprire i dettagli in tal senso.
Carburante, ecco i motivi di un calo così lento
Il trend al ribasso dei prezzi del carburante alla pompa è iniziato dal 2022, ed ora siamo tornati sui livelli precedenti a quel periodo. Al giorno d’oggi, la benzina ha un prezzo medio di 1,731 euro al litro, il valore minimo degli ultimi anni. Tuttavia, il prezzo del greggio è crollato in una maniera che poteva lasciar presagire ad una diminuzione ben più netta del prezzo di benzina e gasolio, ma invece, ciò non è accaduto. Il petrolio è sceso da 75 a 65 euro al barile, cosa che ha creato non poche preoccupazione, per una possibile recessione globale legata ai tanto discussi dazi.

Si può immaginare come i prezzi dei carburanti andranno a calare ancora nei prossimi tempi, con un pieno che potrebbe essere ben più economico in Italia e negli altri paesi. Tuttavia, le tante tensioni geopolitiche e la speculazione portano le compagnie petrolifere a non abbassare troppo i prezzi, che calano in maniera molto più graduale rispetto a quanto direbbero le diminuzioni del petrolio al barile. Dunque, c’è ancora da attendere per sperare in un ulteriore adeguamento dei prezzi alla pompa a quelle che sono le quotazioni di mercato, a meno che la situazione non cambi nuovamente.