La Tesla sta vivendo una fase di crisi sul fronte delle vendite, ed ora arriva una nuova mazzata sulla compagnia di Elon Musk. I dettagli.
Dopo anni passati a dominare la scena nel settore delle auto elettriche, emergono tempi piuttosto duri per il colosso Tesla, che già nel 2024 ha visto le proprie consegne calare dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Nell’ultimo decennio, non era mai accaduto che la compagnia di Elon Musk vedesse i propri numeri di vendita calare rispetto ai 12 mesi precedenti, ed il 2025 non è iniziato molto meglio. Le immatricolazioni stanno precipitando in tutto il mondo, soprattutto in Germania, ed in Italia le cose non vanno troppo meglio. 
Tra i motivi principali rientrano le politiche di Elon Musk, sostenitore della campagna elettorale di Donald Trump, e da quando, nel giorno dell’insediamento del Tycoon a gennaio, il magnate nativo di Pretoria ha simulato un saluto nazista, la situazione è precipitata. Come avrete sentito parlare, in tutto il mondo sono esplose proteste ed atti vandalici contro le Tesla, sino alla nascita di un vero e proprio slogano, vale a dire quel “non comprate le nazi-car” che è ormai diventato un mantra in molti paesi. Tutto ciò sta fruttando importanti perdite per il colosso di auto elettriche, ma le brutte notizie non sono finite qui.
Tesla, ora aumentano anche le assicurazioni
La Tesla non vende né auto nuove né auto usate in questo momento, ed anche in Cina le consegne sono pressoché crollate, nonostante il buon impatto iniziale della Model Y. Inoltre, gli atti vandalici subiti in questi mesi stanno portando le assicurazioni a salire in modo esponenziale, e scatta un vero e proprio circolo vizioso. Le richieste di risarcimento danni sono vertiginosamente aumentate nel corso di questi mesi, e ciò sta portando ad un aumento dei premi assicurativi. Non c’è nulla di strano in tal senso.
Secondo quanto sottolineato da una ricerca svolta da “CarEdge“, la Tesla è il brand più costoso da assicurare in assoluto tra quelli non di lusso, dietro solamente a Rolls-Royce, Bentley, McLaren, Maserati, Aston Martin e Lamborghini, almeno negli USA. Tutto ciò non può far altro che far diminuire ulteriormente l’interessa per la compagnia di Elon Musk, senza dimenticare le decine di campagne di richiamo a cui queste vetture vengono sottoposte ogni anno, a causa di problemi che si verificano in sede di produzione. E le azioni, ovviamente, stanno crollando.