E’ una fase terribile per l’industria tedesca dei motori. Uno dei marchi più prestigiosi della Casa di Wolfsburg potrebbe decidere di dire addio alla storica collaborazione.
Tirano venti freddi dalle parti dell’industria dell’auto tedesca: Audi ha annunciato che cancellerà 7.500 posti di lavoro entro il 2029 e mamma VW sta facendo tribolare i suoi lavoratori. A dicembre era stata la Casa teutonica a fare da apripista nell’ondata di ristrutturazioni, strappando ai sindacati un’intesa su 35mila esuberi in tutto il gruppo. Intanto, i sindacati tedeschi hanno espresso forte preoccupazione per i tagli occupazionali, richiedendo maggiori garanzie sul futuro dei lavoratori e maggiore trasparenza nelle decisioni aziendali.
Tuttavia, ora un’indiscrezione getta un’ombra ancora più cupa sull’avvenire del gruppo fondato quasi un secolo fa da Ferdinand Porsche. La possibile uscita delle due famiglie fondatrici (Porsche e Piëch) rappresenterebbe una svolta epocale negli equilibri del primo produttore automobilistico europeo a livello mondiale. Insomma, secondo alcuni quotidiani tedeschi, le famiglie che controllano il gruppo, Piëch e Porsche, “cominciano a essere irrequiete“ dopo i crolli di quasi un terzo del fatturato registrati dai due brand.
Gruppo Volkswagen, svolta Porsche
I miliardari Porsche e Piëch starebbero pensando dunque di ridurre la loro quota nel gruppo, scendendo sotto la soglia di controllo. E negli scenari rivelati dalla stampa tedesca avrebbero intenzione di scendere al 50 o addirittura al 45%. Sarebbe una retromarcia clamorosa per un nuovo corso che si prevede pieno di alti e bassi.

A complicare ulteriormente la situazione è arrivato il declassamento del rating da parte di Moody’s, che ha abbassato la valutazione del gruppo da A3 a Baa1. Questo significa che l’investimento in Volkswagen è ora considerato “mediamente buono”, e più esposto a eventuali difficoltà economiche. Senza dimenticare gli obiettivi prefissati per la totale elettrificazione. L’all-in sull’elettrico si è dimostrato un clamoroso passo indietro per un costruttore che avrebbe dovuto spingere verso la sportività massima e i tradizionali motori termici. C’è un nuovo bolide che sta stracciando tutti i primati. Gli esperti sono divisi sulle conseguenze di un possibile disimpegno delle famiglie fondatrici. Alcuni vedono l’opportunità di una gestione più snella e moderna, mentre altri temono instabilità in un momento già complesso. E’ una situazione complessa da prevedere.