Arrivano buone notizie per le Case costruttrici che, forse, avranno più tempo per salvarsi dalle batoste per le emissioni di CO2.
E’ una fase già difficilissima per i top brand dell’automotive. Mancavano solo le minacce di multe per le emissioni di CO2 non rispettate. ll nuovo limite previsto dalla normativa Cafe (Corporate average fuel economy) corrisponde a circa a 95 grammi di CO2 per chilometro, cifra media calcolata sulla totalità dei modelli messi in commercio nel Vecchio Continente da ogni singolo produttore.
La attuale normativa permette, invece, un limite massimo superiore a 110 grammi. Per i costruttori rimanere nel limite di 95 grammi è impossibile perché le EV non si sono diffuse come nelle attese. Le auto elettriche, anzi, sembrano odiate dalla stragrande maggioranza di automobilisti con qualche ruga sul viso. Nel caso di non raggiungimento dell’obiettivo è prevista una multa di 95 euro per ogni grammo di sforamento, da moltiplicarsi per la somma complessiva delle vetture vendute nell’anno. Secondo gli analisti finanziari della banca Barclays, i produttore europei rischiano di pagare complessivamente oltre 10 miliardi di euro in multe per il solo 2025. C’è chi parla, invece, di 15 miliardi.
Il risultato di questa politica autolesionista sarebbe quella di ritrovarsi, completamente, in crisi. Già i numeri sono calati e i posti di lavoro sono a rischio. Salvini, ministro dei trasporti del Governo Meloni, ha puntato il dito contro il Piano d’Azione della Commissione Ue per la mancanza di elementi chiave per rilanciare il comparto, anche se ha accolto con soddisfazione le aperture di Bruxelles.
In base a quanto è emerso su ANSA l’emendamento per introdurre un meccanismo di compliance pluriennale nel regolamento comunitario sulle emissioni sarebbe slittato. In base alla disposizione i produttore europei potranno calcolare su tre anni (2025-2027) e non più su uno il rispetto del limite di flotta medio dei 93,6 grammi di CO2 per chilometro entrato in vigore il 1° gennaio scorso, compensando eventuali deficit in uno o due anni con i risultati migliori degli altri anni.
Dopo le critiche e le discussioni interne, lo slittamento sarebbe slittato. Dovrebbe, comunque, avvenire “a giorni” in base a quanto è emerso. Entro la fine di marzo, quindi, come promesso dalla presidente Ursula von der Leyen, vi dovrebbero essere novità. Già la situazione è nera ma pare che vi sia la volontà di autodistruggere una intera filiera.
La nuova FIAT Grande Panda è arrivata, finalmente, nelle concessionarie italiane. Scopriamo l’offerta che andrà…
Oggi vi porteremo a scoprire il valore di guadagno per ogni auto venduta dei vari…
Il Vecchio Continente non può permettersi di rimanere inerme davanti al successo commerciale della Cina.…
Più autonomia, stesso prezzo: Opel Corsa Electric si rinnova, pur rimanendo fedele a sé stessa.…
Oggi vi parleremo di diverse auto che hanno dei costi apparentemente molto bassi, ma che…
Il Gruppo Volkswagen ha bisogno di tornare ai fasti del passato con modelli che hanno…