I costruttori di auto hanno deciso di scrivere una lettera ai burocrati di Bruxelles che stanno mettendo in ginocchio l’industria delle quattro ruote. Appello disperato.
In Europa i colossi dell’Automotive stanno soffrendo di una crisi profonda. Oramai non ci sono più vie di scampo. La Cina sta facendo la differenza con una politica aggressiva che è permessa da un insieme di regole che non potrebbe mai essere adottata alle nostre latitudini. Sono spuntati nuovi marchi come funghi che stanno trovando riconoscimenti alle nostre latitudini, a causa di una strategia dell’Unione Europea suicida.
“Agire subito per evitare danni irreparabili alla competitività mentre la crescita dei veicoli elettrici rallenta e le tensioni commerciali aumentano“. L’incipit della lettera che il neo-presidente dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA), Ola Källenius, ha scritto ai leader politici a Bruxelles lancia un allarme per poter “garantire la competitività futura e guidare la decarbonizzazione“.
A gennaio sono previsti i colloqui tra i vertici politici e quelli industriali. Tra gli obiettivi principali, secondo l’ACEA, c’è il diktat del Green Deal europeo. Occorre seguire un nuovo percorso per raggiungere i seguenti propositi: un percorso per la decarbonizzazione dell’industria Dell’Automotive, che sia guidato dal mercato e non dalle sanzioni; trovare una soluzione ai costi sproporzionati per il rispetto dell’obiettivo di CO2 al 2025 per auto e furgoni; attuare le raccomandazioni del rapporto Draghi, creando un quadro normativo che rafforzi la competitività delle industrie europee e promuovere nuovi approcci per avviare relazioni commerciali mondiali e reciprocamente vantaggiose per un commercio equo. L’exit di Tavares dal Gruppo Stellantis continua a far rumore.
“Il Green Deal europeo deve essere sottoposto a una verifica della realtà e a un riallineamento, per renderlo meno rigido e più flessibile e per trasformare la decarbonizzazione dell’industria automobilistica in un modello di business verde e redditizio. Voglio essere chiaro: l’industria automobilistica dell’UE rimane impegnata nell’obiettivo di neutralità climatica dell’UE per il 2050 e nel passaggio a trasporti e mobilità a emissioni zero“, ha affermato Källenius.
Le multe che saranno costretti a pagare all’Europa sono salatissime, nell’ordine di 95 euro per ogni grammo di CO2 eccedente il limite imposto per ogni gruppo, il tutto moltiplicato per il numero di auto vendute in un anno nei mercati dell’U.E.. Parliamo di svariati miliardi che faranno chiudere i battenti a tantissimi marchi già in affanno. “L’azione politica oggi non potrebbe essere più critica, poiché gli ultimi dati provvisori indicano un calo di quasi il 6% nelle immatricolazioni di nuove auto elettriche nel 2024. Anche la quota di mercato è in discesa, con un calo dell’1% al 13,6%, ben lontano dal forte aumento necessario per raggiungere i severi obiettivi di CO2 nei prossimi anni“.
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