Chi si avvicina all’acquisto di una vettura pepata non ha, certamente, voglia di distruggere un mito a bordo di una versione full electric che mortifica le performance del passato.
Nella storia dell’Automotive vi sono poche vetture che possono vantare l’esposizione mediatica dell’Alpine A110. Prodotta, nella sua prima serie dal 1963 al 1977, era progettata come una “berlinette”, che nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale diede vita a una piccola biposto, meglio conosciuta come coupé, bella come poche altre vetture prodotte a quell’epoca.
L’auto era alimentata da una serie di motori Renault ed è stata protagonista nel Motorsport con vittorie a raffica nei Rally. Il brand Alpine, infatti, fu fondato da Jean Rédélé, un appassionato di vetture sportive, entusiasta di partecipare ai rally nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. In chiave moderna l’erede della A110 è stata svelata in occasione dell’87° Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra nel marzo 2017. Interamente in alluminio, la nuova A110 è stata equipaggiata con un motore a benzina turbocompresso da 1,8 litri derivato dalla Nissan, iniezione diretta, 4 valvole per cilindro, quattro cilindri in linea, abbinato a una trasmissione a doppia frizione a 7 velocità prodotta da Getrag.
Il motore, sviluppato da Renault – Nissan e rielaborato dagli ingegneri Alpine vanta una potenza di 252 CV (185 kW; 249 CV) a 6.000 giri/min e 320 N⋅m (236 lb⋅ft) di coppia a 2.000-5.000 giri/min. Secondo i dati ufficiali Alpine, l’A110 può scattare da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi e può raggiungere una velocità massima limitata elettronicamente di 250 km/h. Una scheggia, come la progenitrice, leggera e divertente nei tratti misti.
Il capo del gruppo Renault ha assicurato che gli investimenti per la futura Alpine A110 sono ingenti. C’è un piccolo particolare che farà storcere il naso ai puristi. Il Gruppo francese ha deciso di confrontarsi con le Porsche elettriche, realizzando la prima A110 full electric della sua storia. E arriveranno anche con novità a ruote alte.
Avrà caratteristiche, totalmente, diverse rispetto alla sorella termica. Non sarà più così leggera a causa del pacco batteria ma i tecnici transalpino promettono un peso piuma per una EV. Servirà un miracolo per trasmettere le stesse sensazioni di guida. Le batterie del fornitore francese Verkor, che fornirà Alpine, non saranno le più leggere nonostante una densità di energia nella media elevata. L’auto elettrica sarà sottoposta a una dieta dimagrante in altre aree per cercare di emulare un capolavoro termico che è già tra noi.
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