Parcheggi auto elettriche, pizzicati i furbetti: ecco il dispositivo di cui facevano uso

Le auto elettriche hanno dei vantaggi rispetto alle termiche, tra cui quello di poter sostare in alcune aree. I furbetti sono stati scoperti.

Quello delle auto elettriche è un tema che tiene banco per diversi motivi, in primis, la loro incapacità di crescere sotto il profilo delle vendite, generando una crisi del settore automobilistico. I costruttori che hanno puntato su questa tecnologia, passo dopo passo, stanno iniziando a ripensare alle scelte fatte, riaprendo ad investimenti sui motori termici. Le BEV non attirano i clienti e la loro crisi appare inesorabile, a causa principalmente di costi di produzione troppo elevati, che si traducono in prezzi di vendita insostenibili.

Auto elettriche scoperti i furbetti
Auto elettriche in mostra – Fuoristrada.it

Non bastano, al momento, quelle agevolazioni che sono concesse a chi è proprietario di un’auto elettrica, come ad esempio l’accesso a ZTL o i parcheggi gratuiti in determinate aree. Prendendo spunto da quanto riportato sul sito web “Virgilio.it“, andremo a raccontarvi le vicende di un dispositivo studiato appositamente per parcheggiare in queste zone, in modo da poter accumulare un netto vantaggio sul fronte dei parcheggi. I furbetti però sono stati pizzicati, ed ora è possibile andare ad analizzare quello che era il loro trucchetto.

Auto elettriche, ecco il dispositivo PrankPort che è stato sgominato

Si chiama PrankPort, ed è uno strumento di plastica che è in grado di replicare la forma del caricatore di un’auto elettrica, in modo così da poter parcheggiare la propria vettura termica in zone destinate alle BEV. Esso è dotato di un magnete al suo interno, ed appare così identico ad un caricatore di auto elettriche. Per farlo funzionare, è sufficiente posizionarlo sulla carrozzeria di una classica vettura con motore a combustione interna, in modo da farla apparire una vettura ad emissioni zero.

Parcheggio auto elettriche che furbata
Parcheggio auto elettriche tutto scoperto – Fuoristrada.it

Ma chi lo ha inventa? Il nome al momento non è noto, ma lo ha creato sostanzialmente a costo zero, visto che tutto nasce da una stampante 3D utilizzata per replicare le fattezze del dispositivo reale, tipo lo J1772 o i supercharger di casa Tesla. Ora però, il dispositivo è stato scoperto, ed il Codice della Strada prevede pesanti sanzioni per chi verrà pizzicato ad utilizzarlo. Infatti, chi sosta in una zona dedicata alle BEV dovrà pagare una multa compresa tra i 40 e gli 85 euro, ed è probabile che ci saranno anche sanzioni ulteriori per questo marchingegno. Dunque, non provate ad utilizzarlo, sono previsti controllo a tappeto.

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