Quando la vedi passare, qualcosa non torna. Ti sfugge un dettaglio, ma non capisci subito quale. Poi realizzi: una scelta che lascia senza parole.
Lo stupore iniziale lascia presto spazio alla curiosità. Il mondo dell’auto sta cambiando velocemente, ma nessuno si aspettava una mossa così audace. La nuova Avatr 06 è come un quadro d’arte contemporanea su quattro ruote: bella, provocatoria, destinata a far discutere.
Il marchio cinese ha deciso di osare, eliminando non solo gli specchietti retrovisori – sostituiti da telecamere – ma anche il vetro posteriore. Una scelta che sa di futuro. La berlina si muove silenziosa per le strade come un fantasma del futuro. Lunga quasi 4 metri e 86, svetta sulla concorrenza con un design che toglie il fiato.
Il frontale sembra disegnato da un artista minimalista: fari LED sottili come pennellate di luce, una carrozzeria che pare scolpita dal vento stesso. Sul tetto spunta un sensore LiDAR, come un piccolo faro che scruta la strada.
Dietro questo gioiello c’è la forza di tre giganti cinesi. Changan mette l’esperienza nella costruzione del telaio, CATL fornisce le batterie che sono il cuore pulsante dell’auto, mentre Huawei porta in dote la sua maestria nell’elettronica. Un trio che promette scintille.
E di potenza ce n’è da vendere. La versione base non scherza: 338 cavalli che spingono le ruote posteriori. Ma è la versione top che fa girare la testa: 590 cavalli di pura energia elettrica, distribuiti su tutte e quattro le ruote. Numeri che fino a ieri erano appannaggio delle supercar più esclusive. Le batterie? Un generoso pacco da 82 kWh per la versione elettrica pura, mentre chi ha ancora qualche dubbio sull’autonomia può optare per la versione ibrida, dove un compatto 1.5 turbo si affianca a una batteria più piccola da 39 kWh.
Dentro l’abitacolo – anche se le foto non sono ancora state svelate – ci aspetta un salto nel domani. Grandi schermi digitali governati dal sistema Harmony OS di Huawei trasformeranno ogni viaggio in un’esperienza futuristica. La plancia promette di essere più simile alla consolle di un videogioco che a quella di un’auto tradizionale.
L’Avatr 06 arriverà sulle strade cinesi all’inizio del 2025. È il frutto di un lavoro che attraversa tre continenti: la sede centrale a Chongqing, lo sviluppo a Shanghai e il design a Monaco di Germania. Una fusione di culture e competenze che ha dato vita a qualcosa di unico. Come un pittore che decide di lasciare uno spazio vuoto sulla tela per attirare l’attenzione, Avatr ha eliminato il lunotto posteriore. Una provocazione? Forse. Ma di certo è l’inizio di qualcosa di nuovo nel mondo dell’auto.
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