Nel mese di febbraio, la Lancia ha svelato la nuova versione della Ypsilon, che per il momento non ha convinto i clienti. Scopriamo i dati.
Dopo anni in cui la produzione era ridotta alla sola Ypsilon di vecchia generazione (la citycar tanto per intenderci), sotto la guida del gruppo Stellantis si è scelto di rilanciare il marchio Lancia, un vero e proprio orgoglio italiano, con una storia di successo nel mondo del motorsport nella seconda metà del Novecento. La prima auto, svelata a febbraio, è la Ypsilon, disponibile sia come full electric che come ibrida a benzina. Si tratta della prima BEV nella storia della casa di Torino, l’inizio di un nuovo corso. 
Viene prodotta in Spagna, a Saragozza, ed in base al nuovo piano, ogni due anni verrà svelato un nuovo modello con il marchio Lancia. Per il momento, sappiamo che nel 2026 arriverà la nuova ammiraglia, che sarà nota come Gamma, ed in seguito sarà la volta della Delta nel 2028. Sconosciuti, invece, i nomi dei modelli che vedremo dal 2030 in poi. Nel frattempo, sono emersi i primi dati di vendita per la nuova Ypsilon, che in Europa sta però faticando in questi primi mesi. Scopriamo cosa dicono i numeri relativi alle immatricolazioni.
Lancia, la nuova Ypsilon non si esalta in Europa
La nuova Lancia Ypsilon segna anche il ritorno sul mercato europeo del marchio di proprietà del gruppo Stellantis, che prima di essa era impegnato solo in Italia. Secondo quanto riportato dal sito web “ItalPassion.fr“, la nuova Ypsilon ha totalizzato nel mese di novembre 812 immatricolazioni in Italia, un numero non esaltante, ma di certo migliore rispetto a quanto fatto nel resto del Vecchio Continente. In Francia sono stati venduti solamente 22 modelli a novembre, 121 da aprile in poi, il mese nel quale è stata resa disponibile alle ordinazioni. Ma molto peggio è andata altrove.
Nello specifico, in Spagna sono arrivati 13 ordini a novembre, 11 in Belgio e 25 in Olanda, a conferma di un debutto sul mercato che non è stato esaltante. Va detto che la nuova Lancia Ypsilon non è ancora stata resa disponibile su diversi mercati, come la Germania, dove non è ancora possibile ordinare la nuova vettura della casa di Torino. In sostanza, sarà il 2025 l’anno giusto per valutare la bontà di questo progetto, ma se le cose non dovessero migliorare, potremmo trovarci di fronte ad un vero e proprio flop. E non è certo ciò che serve ad un brand che cerca il proprio riscatto.