La Ducati sa sempre come far impazzire i suoi appassionati e questa volta viene tirato in ballo anche un big come Michel Schumacher: modello da sogno
Il campione della Ferrari era un grande appassionato di moto anche durante la sua carriera in Formula 1 e dopo il ritiro provò anche la carriera da centauro in Superbike. C’è una Ducati che porta la sua firma e quella della Rossa.
La storia della MotoGP è stata scritta da marchi storici come la Ducati. La casa di Borgo Panigale, soprattutto in tempi recenti è riuscita a sovvertire lo strapotere delle giapponesi, scalzando dalla vetta delle classifiche colossi come Honda e Yamaha. Bagnaia si è aggiudicato i titoli del 2022 e del 2023, mentre con il Team Pramac in questa stagione ad esultare è stato Jorge Martin. Tutto questo ha portato un crescente seguito anche a livello internazionale per la Rossa, riconosciuta universalmente come la moto più prestazione di questo periodo storico.
Eppure il ciclo vincente è partito da lontano, da quando Loris Capirossi diede fiducia al Team e provò a primeggiare nella classe 500. Il passaggio fu rapido verso le 990cc e così anche l’escalation della squadra, che raggiungerà il successo solo qualche anno più tardi con Casey Stoner. Capirossi svolse però un lavoro egregio, affinando il progetto e migliorandolo sotto ogni aspetto. Da quel 2001, anno della prima apparizione, di strada ne è stata compiuta, anche grazie alla Ferrari. Si perché la tecnologia dell’altra Rossa fece capolino su quel modello che debuttava in pista al Mugello.
Quella Ducati, e le altre seguenti fino alla stagione 2007 (con cilindrata 800cc) avevano la nomea di Ferrari delle due ruote. Questo perché diversi specialisti dell’aerodinamica che provenivano dalla Formula 1 furono ingaggiati dalla casa di Borgo Panigale. Gente che aveva ottenuto i massimi successi con Michael Schumacher negli anni precedenti e che si impose anche nel Motomondiale.
Tra l’altro lo stesso Capirossi e Michael Schumacher ebbero un ottimo rapporto per tutto il corso delle rispettive carriere, scambiandosi consigli importanti e rimanendo in contatto (specie quando Schumi provò la via della Superbike tedesca).
Il miglior esemplare di Ducati dell’epoca fu la GP6, sviluppata per il Mondiale 2006, con 990cc di cilindrata, una potenza di 250 CV per soli 148 kg di peso. La moto, dopo aver gareggiato nella trasferta pacifica di quell’anno, tornò in Europa e al termine della stagione è stata piazzata nella sede Ducati. Ora però l’azienda bolognese è pronta a venderla a qualche collezionista miliardario.
Probabilmente non potrà mai raggiungere il prezzo di una Ferrari F1 di Michael Schumacher, ma si pensa che nell’asta che RM Sotheby’s organizzerà il prossimo 3 dicembre, qualcuno possa staccare un assegno tra i 400.000 e gli 800.000 dollari ( tra 379.000 e 757.500 euro ).
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