Mercato auto, la Cina dà un’altra lezione all’Europa: ora i colossi dell’UE sono tutti in ginocchio

La Cina rappresenta la più grande concorrente dal punto di vista del mercato dell’Automotive mondiale. Stati Uniti ed Europa ora sono in ginocchio

La Repubblica Popolare non si ferma e rilancia il suo piano espansionistico che riguarda le quattro ruote. Il settore dell’elettrico ha ancora margini di sviluppo in Asia e ora il punto è “invadere” il Vecchio Continente, anche aggirando le regole.

Mercato auto, la Cina dà un'altra lezione all'Europa: ora i colossi dell'UE sono tutti in ginocchio
Industria auto – Fuoristrada.it

Alla fine di ottobre del 2024, la Commissione Europea ha deciso di imporre in via definitiva i dazi aggiuntivi fino al 35,3% sulle importazioni delle auto elettriche cinesi. Questa mossa è arrivata in risposta ai maxi sussidi elargiti dal Governo di Pechino. Un regolamento di attuazione che mirava a proteggere il contesto dell’Automotive del Vecchio Continente, in forte crisi sul fronte elettrico. Tutti i grandi marchi dell’auto del mondo occidentale sono in crisi per quanto concerne le vendite e la produzione. Urge correre ai riparti, perché in Asia si continua a viaggiare ad una velocità differente, tra finanziamenti pubblici e aiuti alle imprese private.

Per aggirare questi dazi (introdotti inizialmente dagli Stati Uniti del primo Trump) la Cina ha studiato un paio di mosse che stanno mandando in bambola il sistema. Per l’esattezza si tratta di due escamotage molto semplici: auto termiche ibride e fabbriche sul posto. Per questo l’Ue starebbe pensando di tassare anche le macchine a benzina con batteria. Non solo, ma alzare le imposte per le fabbriche cinesi in loco.

La Cina aggira i dazi europei: ci sono due escamotage

Attualmente i dazi che vengono imposti all’industria automobilistica cinese per gli EV non si applicano alle vetture ibride. Questo sta dando ai grandi costruttori cinesi, come BYD, un vantaggio strategico non indifferente.

Come spiegato dall’Ispi, le tariffe aggiuntive si applicano al 10% già in essere per tutte le importazioni di automobili da quei Paesi con cui l’UE non ha siglato un accordo di libero scambio. Bruxelles si è adeguata a quanto fatto dagli USA, che con Biden hanno deciso di alzare le tariffe sugli EV cinesi del 102,5% (dal precedente 27,5%). Dal 2020 al 2023, le esportazioni a livello mondiale di auto elettriche della Cina sono aumentate dell’851% e il principale mercato preso in esame è proprio quello europeo.

Una vettura BYD in esposizione
La Cina aggira i dazi europei: ci sono due escamotage (Fuoristrada – ANSA)

Le ibride hanno conquistato nell’ultimo periodo un maggior successo sul mercato, anche in Cina per quanto concerne le esportazioni. Rappresentano un buon compromesso a livello di carburante ed emissioni e sembrano avere un maggiore appeal sul pubblico. Vedremo se anche in questo settore la Repubblica Popolare diventerà ancor più pericolosa.

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