La BYD è una tech company cinese regina del mercato dell’elettrico. L’obiettivo è quello di crescere anche in Italia, arrivano parole dure.
Il mercato delle auto elettriche zoppica e non poco, e sono soprattutto i marchi europei a faticare nello sviluppo e nella crescita delle nuove tecnologie. Tutto ciò non fa altro che agevolare l’avanzata delle case cinesi, intente a conquistare il mercato del Vecchio Continente grazie a veicoli supertecnologici ed a prezzi contenuti. Il nuovo mostro del paese del Dragone è il D-SUV BYD Sealion 7, presentato a Milano pochi giorni fa, che promette di strappare risultati notevoli grazie a ciò che mette a disposizione.
BYD è una tech company che sta scalando le classifiche, e che è attualmente leader mondiale nelle vendite di vetture ad emissioni zero, dopo aver scavalcato anche la Tesla, un punto di riferimento che sembrava irraggiungibile. Durante l’unveiling italiano nel capoluogo lombardo, era presente anche lo Special Advisor della divisione italiana, Alfredo Altavilla, ex braccio destro di Sergio Marchionne in FCA ed, in seguito, presidente di Ita Airways. Da parte sua sono arrivate parole molto chiare, soprattutto sul tema degli incentivi, ai quali è sempre stato contrario, non mancando di sottolinearlo anche questa volta.
BYD, Alfredo Altavilla rinnova il suo no agli incentivi
Lo Special Advisor di BYD Italia, Alfredo Altavilla, è stato interpellato su tematiche come il blocco ai motori termici previsto per il 2035 e gli incentivi statali, e, come al solito, non ha usato giri di parole: “Chi vincer tra chi vuole il rinvio del blocco alle termiche ed il Green Deal europeo? Ci vorrebbe la sfera di cristallo, ma è chiaro che c’è un mondo delle favole che sta provocando migliaia di licenziamenti, soprattutto nella filiera della produzione. Il problema non è il 2035, ma sarà arrivare vivi a quella data, il sistema delle multe sta distruggendo il mercato. Questo è il primo elemento del Green Deal che andrebbe messo in discussione“.
L’uomo di punta di BYD in Italia ha poi aggiunto: “Cosa penso degli incentivi? Dal mio punto di vista, gli incentivi sono una totale bestialità, che drogano il mercato. Questo è vero per due motivi: il motivo macro è che fino a quando si continuerò con questa strada, si proseguirà con la sua di non dover cambiare la legislazione, perché i paesi si auto-sostengono nella sostituzione del parco circolante. C’è poi il motivo più reale, ovvero la storia che dimostra che quando gli incentivi finiscono, il cliente non è più disposto a tornare indietro al prezzo originale, quello pieno“.