Un terremoto scuote il mondo delle auto di lusso. Una delle case più prestigiose fa marcia indietro sulla rivoluzione elettrica, aprendo nuovi scenari per l’intero settore.
Il vento sta cambiando nel mondo dell’automotive. Le certezze di ieri vacillano, mentre i grandi marchi cercano nuove strade per il futuro. E proprio in questi giorni arriva una notizia destinata a far discutere: uno dei nomi più blasonati del settore ha deciso di rivedere completamente i suoi piani.
Una mossa che potrebbe segnare un punto di svolta per l’intera industria delle quattro ruote. Lotus volta pagina. Il costruttore britannico, che aveva promesso di passare al tutto elettrico entro fine decennio, ha cambiato idea. Tra due anni vedremo versioni ibride dei modelli Eletre ed Emeya.
La contro-rivoluzione di Lotus
Si tratta di una decisione storica, nata ascoltando il mercato, dove molti potenziali acquirenti mostrano ancora perplessità sulla gestione quotidiana delle auto elettriche pure.
La nuova strategia punta su quello che in azienda chiamano sistema “hyper hybrid”. Niente male: un’architettura elettrica da 900V per ricariche velocissime, combinata con un motore termico per garantire un’autonomia record di oltre 680 miglia. Il cuore di questa tecnologia sarà probabilmente il sistema ibrido Leishin Power di Geely, un gioiellino che ottimizza l’efficienza del motore termico attraverso un complesso sistema di frizioni.
Ma c’è dell’altro. L’Emira, l’ultima sportiva tradizionale del marchio, continuerà la sua carriera oltre il 2030. Gli americani possono festeggiare: nel 2024 sono stati loro i maggiori acquirenti di questo gioiello a motore centrale. C’è però una nota amara per i puristi: la versione V6 con cambio manuale sta per uscire di scena. Il motore Toyota da 3.5 litri sovralimentato non supererà le nuove norme Euro 7. È la fine di un’epoca per le Lotus con tre pedali.
La mossa di Lotus somiglia a una partita di scacchi giocata con grande anticipo. Mentre tutti correvano verso l’elettrico puro, loro hanno capito che forse la strada migliore passa per una tecnologia di transizione. Come un veliero che aggiusta le vele al cambiare del vento, il marchio britannico ha saputo adattarsi alle nuove correnti del mercato.
Questa decisione potrebbe innescare un effetto domino nel settore. Altri costruttori potrebbero seguire l’esempio, ripensando strategie che sembravano scritte nella pietra. Del resto, il mondo dell’auto è sempre stato così: un equilibrio sottile tra innovazione e tradizione, tra sogni e realtà quotidiana.
La verità è che il futuro della mobilità resta tutto da scrivere. L’elettrico puro sembrava l’unica via possibile, ma forse la realtà è più sfumata. Lotus ha avuto il coraggio di ammetterlo per prima. E questo, in un settore dove l’orgoglio spesso offusca la ragione, vale già una vittoria.