La vendita delle vetture storiche dei top brand come Ferrari è diventato un business. Un modello leggendario della Casa modenese verrà battuto a una cifra spaventosa.
C’è un mondo che fatica a transitare nella nuova era dell’industria dell’Automotive, pensionando l’auto stravecchia nel garage e uno che viaggia su cifre milionarie alla faccia della crisi e della transizione green. La Casa modenese, nell’arco della sua storia, ha realizzato vetture meravigliose.
Direttamente dalla collezione dell’Indianapolis Motor Speedway Museum verrà battuta all’asta da RM Sotheby’s una Ferrari 250 LM del 1964. Non è un modello come gli altri perché ha fatto la storia nell’automobilismo. Il modello 250 LM nacque con l’obiettivo di correre, o meglio vincere la 24 Ore di Le Mans. Considerata una potenziale sostituta della 250 GTO, era basata sulla 250 P che si aggiudicò la gara nel 1963 e montava un telaio che ospitava un motore V12 da 3,3 litri.
A causa di una decisione della FIA i vertici del brand del Cavallino decisero di trasformare il modello nella prima Ferrari con motore posteriore venduta a clienti privati. Il Cavallino Rampante ha elaborato sole 32 250 LM nel corso di 3 anni, ossia dal 1963 al 1966. Verrà venduta quella più nota di tutte con telaio 5893. È la sesta del suo genere per sequenza numerica e l’unica Ferrari iscritta da privati ad aver mai vinto Le Mans. Per un breve periodo è stata di proprietà di un cliente e fu venduta poco dopo per fare ingresso nel garage di una squadra di corse nota come North American Racing Team (NART) che avrebbe scritto una pagina di storia dell’automobilismo.
All’asta l’iconica Ferrari 250 LM del 1964
La NART iscrisse la vettura alla 24 Ore di Le Mans del 1965 insieme ad altre quattro LM e la fece gareggiare con il numero 21, nelle mani di Masten Gregory e Jochen Rindt. La Rossa si aggiudicò la vittoria, battendo i piloti ufficiali della Casa modenese e le temibili Ford. Per la Casa automobilistica modenese arrivò il successo tanto agognato e, in seguito, l’esemplare prese parte anche all’edizione inaugurale della 24 ore della Daytona Continental nel 1966 e alla 24h di Le Mans del 1968 e del 1969.
Dal suo ritiro dalle corse la LM è entrata in possesso dell’Indianapolis Motor Speedway Museum nel 1970. Uscirà dal mitico museo per entrare nel garage di un ricco collezionista. Quanto dovrà sborsare? Ci potrebbero volere oltre 25 milioni di euro ma parliamo di un pezzo di storia del Cavallino.