Ferrari Testarossa è simbolo di storia e tradizione, mito e prestazione, il tutto disegnato dalla penna geniale di Pininfarina ed entrata nella leggenda
Un modello straordinario nell’immaginario collettivo, con due evoluzioni che l’hanno seguita (la 512 TR e F512 M) e un range di produzione di 12 anni (1984-1996). C’era un particolare che ha sempre stupito tutti gli appassionati.
Alzi la mano chi non conosce o non ha sentito mai parlare della Ferrari Testarossa. Il modello più iconico degli anni ’80 nato a Maranello, è rimato in produzione fino alla metà del decennio successivo, andando a contribuire ad una tradizione già ricchissima di successi. Enzo Ferrari era ancora saldamente al comando, quando Pininfarina diede vita a questo gioiello, presentato ufficialmente ad inizio ottobre del 1984. Per la prima volta fu identificata una Ferrari con una sigla e non con una sequenza numerica, come avvenuto in passato. Nessun riferimento al numero di cilindri del motore o alle valvole associate, ma un nickname molto accattivante ed iconico.
Testarossa doveva invece identificare nella mente degli appassionati gli anni in cui la Ferrari seminava il terrore su tutte le piste del mondo grazie alle sue vetture da corsa caratterizzate dal famoso rosso. Il motore della Testarossa è stato il primo V12 Ferrari stradale a 4 Valvole per cilindro, all’epoca della sua presentazione il motore più potente mai montato su di una vettura di serie grazie ai suoi 390CV a 6300 giri/min.
La curiosità sul Ferrari Testarossa che in pochi sapevano: perché ha delle smagliature sulle fiancate
Ma c’è una caratteristica che ha sempre colpito della Ferrari Testarossa, a parte il nome, ed è il suo particolare design. A parte il fatto di avere una parte anteriore molto più stretta e anonima dell’abbondante e spettacolare posteriore, ma presentava della “smagliature” sulle fiancate che non si erano mai viste prima. Due radiatori enormi che portavano un flusso d’aria verso il motore al posteriore.
Lorenzo Fioravanti, ingegnere e designer, era a capo del gruppo Pininfarina in quegli anni e contribuì alla creazione della vettura. Convinse lui stesso Enzo Ferrari di piazzare due radiatori enormi sulle fiancate laterali, in pieno stile Formula 1 e l’idea piacque al Drake. Il problema era portare tutto il flusso d’aria necessario ai radiatori laterali, come Fioravanti aveva promesso a Ferrari.
La soluzione fu quella di creare enormi prese d’aria che partivano dalle portiere e terminavano ai parafanghi posteriori. Inoltre, per evitare che ci fossero dei problemi con l’omologazione per motivi di sicurezza, l’ingegnere fu costretto ad aggiungere le famose pinne orizzontali che l’auto ha sulla fiancata. Questo perché c’era una norma in Germania che prevedeva di impedire che la testa di un bambino entrasse in detta apertura durante un incidente. In più avevano anche un vantaggio aerodinamico, poiché rendevano il flusso laterale meno ondulato per evitare turbolenze. Insomma di necessità virtù.