Arriva una pericolosa bancarotta per uno dei colossi delle moto, con dei risvolti che possono coinvolgere l’intero movimento europeo
Dal punto di vista economico non è un momento semplice e questo si evince anche dai numeri dei bilanci e dalle vendite. Uno dei brand più importanti sta soffrendo dal punto di vista finanziario e può innescarsi un effetto domino.
Quando pensiamo al mondo delle moto, sia da competizione che da strada, non può non venirci in mente anche la KTM. Se questo pensiero lo avessimo traslato indietro nel tempo di 30 anni, nessuno poteva immaginare che Mattighofen, piccolo sobborgo d’Austria, potesse diventare il cuore pulsante delle due ruote in Europa. Eppure con il passare del tempo la crescita del brand è stata sempre più massiccia, con numeri spaventosi e vendite in continuo aumento negli anni scorsi.
Poi però ad un certo punto, con la crisi generale delle due e delle quattro ruote in questo periodo, anche la KTM ha dovuto fare i conti con numeri che non tornavano. Il più grande costruttore di motociclette del Vecchio Continente, numeri attuali alla mano, è diventato insolvente e si sta preparando ad avviare una “procedura di ristrutturazione legale con auto-amministrazione”. Entro la fine di questa settimana verrà presentata la domanda e l’azienda spera di concludere tutto entro 90 giorni.
Questa mossa, nelle loro intenzioni dovrebbe aiutarli ad “adattarsi ai mercati in evoluzione”, per rimanere leader del settore.
In questo periodo l’azienda austriaca starebbe cercando di recuperare circa 100 milioni di euro per proseguire nella propria attività oltre il 2024. Per ovviare ai tagli finanziari doverosi, purtroppo si è già provveduto ai licenziamenti e verrà quasi totalmente sospesa la produzione di moto nelle aziende austriache nei mesi di gennaio e febbraio 2025.
Rimarranno attive le produzioni in India e Cina, con costi di mano d’opera inferiori. La strategia che è stata adottata è quella di una “auto-amministrazione” controllata. Ciò significa che il management attuale rimarrà al comando dell’azienda ma con una supervisione, per concordare un piano di risanamento entro 90 giorni.
Secondo una nota ufficiale di Pierer Mobility, il “ridimensionamento del gruppo” non solo dovrebbe assicurare l’esistenza a lungo termine di KTM, ma anche garantire un piano di rilancio per rimanere ai vertici. Chissà se questo porterà anche a dei risvolti negativi dal punto di vista sportivo, dove Mattighofen è leader in diverse categorie.
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