Le auto da corsa lasciano un segno indelebile nell’immaginario collettivo. I collezionisti, finalmente, potranno riabbracciare una leggenda del passato.
Il produttore britannico di auto sportive Ginetta sarà noto agli appassionati più esperti e con qualche ruga sul viso. La factory, con sede a Garforth, Leeds, West Yorkshire venne fondata dai fratelli Bob, Ivor, Trevers e Douglas Walklett, facente parte del Gruppo LNT. I quattro fratelli Walklett avevano ruoli ben definiti: Bob era l’amministratore delegato, Douglas era l’ingegnere meccanico e si occupava anche della parte elettrica delle supercar, Ivor era il designer e Trevers era lo stilista, lavorando a stretto contatto con Ivor.
La loro prima auto prodotta fu la Fairlight, nel 1958, con una carrozzeria in fibra di vetro e un telaio Ford da 6,0 o 7,5 kW. La primissima vettura, non destinata alla produzione, che in seguito venne battezzata Ginetta G1, era basata su una Wolseley Hornet sei cilindri prebellica. Era l’epoca dei garagisti e nessuno meglio degli inglese seppe interpretare la sportività nel segno della leggerezza. Dopo varie peripezie, alla fine del 2005, la Ginetta venne acquisita dalla LNT Automotive, un’azienda gestita dal pilota automobilistico, ingegnere e imprenditore Lawrence Tomlinson.
Nel 2021 è stata lanciata la Ginetta G56. Due anni prima venne svelata al Salone dell’Automobile di Ginevra l’Akula. La vettura lasciò tutti a bocca aperta, ma la produzione non cominciò secondo i piani nel gennaio del 2020. L’arrivo della pandemia da Covid-19 scombussolò i piani e l’Akula è rimasta in un cassetto dei ricordi degli appassionati del brand britannico. Finalmente sembra arrivato il momento di accendere i motori.
Il rilancio della Ginetta
L’Akula è una supercar old school. Vanta un motore V8 aspirato da 6,4 litri montato centralmente ed una potenza di 600 cavalli. Per i tempi attuali non è una potenza record, ma come tutte le Ginetta è una supercar leggera e scattante. Costruita su un telaio monoscocca, l’auto pesa appena 1190 kg, poco più di una Mazda MX-5. Abbonda la fibra di carbonio per contenere il peso.
L’Akula trasmette la potenza alle ruote posteriori tramite un cambio manuale a sei marce. In alternativa, c’è anche una trasmissione automatica a doppia frizione e sette marce. Lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in appena 2,9 secondi. Il peso è, equamente, distribuito tra i due assi, dove spicca una sospensione a doppio braccio oscillante e cerchi da 20 pollici. Sarà prodotta in appena 20 esemplari, costruiti artigianalmente nella factory di Leeds. Costerà circa 325.000 Euro.