Stellantis può vantare un portfolio di marchi molto prestigiosi. I vertici hanno avuto una proposta che ha stravolto i piani.
Il Gruppo Stellantis, nato dalla fusione tra PSA e FCA, può vantare una potenza di fuoco con Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroen, Comau, Dodge, DS Automobiles, FIAT, FIAT Professional, Free2Move, Jeep, Lancia, Leasys, Maserati, Mopar, Opel/Vauxhall, Peugeot, RAM, SRT e Teksid. Si tratta di un colosso dell’Automotive che è destinato a crescere in futuro, essendosi lanciato nel mercato alla spina.
I numeri sorridono al major italo-francese. I ricavi netti del Gruppo Stellantis hanno raggiunto i 189,5 miliardi, con un miglioramento del 6% rispetto al 2022. L’utile netto, in crescita dell’11%, è salito a 18,6 miliardi di euro. Stellantis deriva dal verbo “stello” che in lato significa “essere illuminato di stelle”. E’ una realtà consolidata, presente in 29 Paesi situati tra Europa, America, Africa e Asia, ma la transizione elettrica sta mettendo tutti sull’attenti.
L’industria dell’Automotive 2.0 segue logiche nuove e sconosciute per tutti. In Casa Stellantis, nel 2023, sono arrivati agli azionisti 6,6 miliardi di euro sotto forma di dividendi e riacquisti di azioni, con un aumento del 53% rispetto ai 4,3 miliardi di euro del 2022. Risultati positivi che stanno continuando nel 2024. Il CEO Carlos Tavares ha, però, minacciato di eliminare i brand con risultati insoddisfacenti. Una presa di posizione che ha fatto temere per il futuro di Maserati e altri top brand del portfolio. Dovranno dimostrare il loro valore nei prossimi 10 anni. Un orizzonte temporale che poi porterà alla stretta sui motori a combustione interna decisa nella stanza dei bottoni dei politici europei.
Il rifiuto di Stellantis
In questo scenario di transizione verso l’elettrico sono tutti in discussione. L’avanzata cinese fa paura. Chrysler, DS, Lancia e Vauxhall non navigano in buone acque. Chrysler e Dodge sono state attenzionate da un potenziale acquirente. La proposta sarebbe stata rispedita al mittente perché, almeno per ora, c’è l’obiettivo di conservare tutti i 14 brand più iconici del gruppo. Una scelta che prevederà, in ogni caso, licenziamenti.
Per ora il colosso italo-francese non sta cercando di scorporare nessuno dei suoi marchi. Il pronipote di Walter P. Chrysler, Frank B. Rhodes, Jr., ha lanciato una proposta a Stellantis per riprendere in mano la Chrysler, oltre alla Dodge e alla Plymouth. Tali brand hanno una storia lunghissima negli Stati Uniti. Oggi hanno perso lo smalto dei giorni migliori. In futuro Stellantis potrebbe anche decidere di cambiare strategia e cederli.