Il Gruppo Stellantis è arrivato alla definizione di un accordo con il governo italiano. Scopriamo nel dettaglio cosa è stato pattuito.
Lo scontro tra i vertici del colosso italo-francese e gli esponenti dell’esecutivo ha creato tanta confusione intorno alla produzione di veicoli nel Belpaese. Da una parte c’è l’esigenza delle case produttrici di automobili di risultare competitivi nel confronto con major internazionali con offerte alla portata della fascia media, dall’altra c’è la preoccupazione da parte del governo che la produzione finisca tutta al di fuori dei confini, mandando sul lastrico tantissime famiglie.
I brand italiani stanno trovando nuova linfa nell’industria 2.0 dell’Automotive, grazie alla partnership con i francesi. Dalla fusione tra PSA ed FCA è nato il potente Gruppo Stellantis. L’obiettivo è sfidare, in futuro, nel settore elettrico i top brand. Alle nostre latitudini, complice la crisi economica e la mancanza di una fitta rete di colonnine di ricarica, c’è stata una contrazione delle vendite. Gli italiani hanno preferito tenersi strette le care vecchie auto termiche piuttosto che lanciarsi nell’acquisto di una moderna vettura alla spina.
Il governo ha compreso le esigenze del Gruppo Stellantis sulla produzione green ma ha cercato di conservare parte della fabbricazione in Italia. Una definitiva fuga in Paesi quali Polonia e Serbia impoverirebbe, ulteriormente, il nostro territorio. Il contenimento dei prezzi delle future auto passa anche attraverso lo sfruttamento di una forza lavoro estera a basso prezzo. Per questo motivo c’è l’esigenza di trovare un compromesso per non far sprofondare nella crisi i lavoratori nostrani.
L’accordo tra Stellantis e il governo
Per l’ufficialità occorre ancora attendere qualche giorno, ma pare che si sia trovato l’accordo tra Stellantis e il governo per la realizzazione di 1 milione di veicoli del gruppo italo-francese all’anno in Italia. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, riprendendo le parole pronunciante da Tavares, ha lasciato intendere che l’obiettivo è vicino. Le parti si incontreranno il 7 agosto 2024 per gli ultimi dettagli dell’intesa.
Il governo italiano, infatti, ha fatto delle richieste esplicite ai vertici di Stellantis, ma le risposte ottenute dal gruppo non avrebbero convinto del tutto l’esecutivo. Occorrerà stabilire quali saranno i modelli realizzati nelle factory italiane. La premier Giorgia Meloni ha annunciato che non si può escludere che un costruttore cinese possa aprire uno stabilimento in Italia. La scelta non andrebbe a modificare l’accordo con Stellantis. Un milione di veicoli rappresenterebbe una base solida, ma tante dinamiche sono in divenire. Maserati potrebbe rientrare nel polo di lusso della Ferrari, ma per ora Stellantis ha smentito l’indiscrezione.