Mercedes ha preso una decisione difficile ma inevitabile, due suoi modelli non saranno più prodotti, non si poteva fare altrimenti.
Il gestore di un’azienda raramente agisce da solo, ma si avvale di collaboratori fidati, che possano aiutarlo a prendere le decisioni migliori. In questi casi non si può mai pensare esclusivamente all’andamento attuale, ma si deve essere lungimiranti e cercare di capire cosa può succedere in futuro e quali possano essere le scelte fatte da clienti e aspiranti tali in ottica futura. Una realtà come Mercedes non può certamente fare eccezione, è solo in questo modo che è riuscita a ottenere il successo che l’ha portata a essere una delle case automobilistiche più importanti.
È quindi inevitabile a volte prendere decisioni che possono essere sofferte quando le cose non vanno come ci si sarebbe aspettati. In casi simili la trasparenza non può che essere determinante, non solo nei confronti dei consumatori ma anche dei dipendenti, che non vanno incontro ad alcun effetto sorpresa. Quando si deve dire addio a uno o più modelli è però altrettanto naturale provare dispiacere.
La scelta dolorosa di casa Mercedes
La presenza sul mercato di un modello non può essere eterna o comunque durare per decenni, salvo poche eccezioni (la Panda, ad esempio, è una di queste). È inevitabile infatti prendere atto dei dati di mercato e agire di conseguenza, come sta facendo Mercedes, pur sapendo di provocare un dispiacere a molti.
L’azienda tedesca ha infatti deciso di interrompere la produzione di due tra le sue berline più amate, la Classe S e la EQS. La voce in merito a questa mossa si era diffusa già da un po’, ora però è stata la stessa casa a confermare. Le ragioni che hanno spinto ad agire in questo modo sono diverse e tutte importanti: “Ottimizziamo continuamente la nostra rete di produzione e cerchiamo di essere flessibili sulla base dei vari cambiamenti che si verificano, compresi gli sviluppi geopolitici, micro e macroeconomici, con l’obiettivo di restare competitivi – si legge nella nota che è stata diffusa -. Stiamo così mettendo in atto alcune modifiche che riguardano lo stabilimento di Sindelfingen”.
A spingere in questa direzione sono evidentemente i dati di mercato. Le vendite della Classe S, infatti, hanno registrato un calo del 22% nella prima metà del 2024, la situazione è simile anche con l’altro modello. Numeri come questi non possono che spingere a riflettere, anche se le conseguenze di queste decisioni si ripercuoteranno anche sui lavoratori. A partire dall’inizio di ottobre nella fabbrica si passerà così da due a un turno di lavoro. Non è andata molto meglio nemmeno con il Suv elettrico EQC, che non sarà più sul mercato a distanza di soli cinque anni dal suo esordio.
Il mondo dei motori sta quindi cambiando, questo appare evidente, fare previsioni a lunga scadenza appare davvero difficile, ma se anche realtà così importanti come la società con sede a Stoccarda agiscono in questo modo non si può che essere preoccupati.