E’ tra i marchi più prestigiosi al mondo nel segmento dell’off-road, ma in pochi conoscono l’origine dei motori montanti nelle Land Rover.
Un brand come Land Rover è, letteralmente, esploso con la moda dilagante dei SUV. Un tempo il produttore inglese produceva, sulla stregua della Jeep, delle vetture a ruote alte per affrontare un fuoristrada estremo. Con il tempo si è passati ad una concezione, maggiormente, legata al lusso e alla tecnologia.
Oggi persino marchi come Aston Martin, Bentley, Ferrari, Maserati, Lamborghini hanno cominciato a produrre auto a ruote alte. I tratti distintivi delle Land Rover si sostanziano in un look robusto e aggressivo. Rispetto alle Jeep sono auto più eleganti. Il primo modello venne lanciato dopo la seconda Guerra Mondiale, esattamente 30 aprile 1948, con l’obiettivo di cavalcare l’hype delle vetture irrefrenabili su qualsiasi superfice.
Con il tempo la gamma Land Rover si è allargata a dismisura, abbracciando anche modelli più orientati alla città, come la Evoque. Quest’ultimo, insieme alla Rang Rover e alla Defender sono i modelli di maggiore successo. Nel 2016 venne lanciata la nuova Discovery, nel 2017 è arrivata la lussuosa Velar, mentre nel 2018 la Evoque seconda serie e a metà del 2019 la Discovery Sport perfezionata in tanti aspetti. Oggi le Land Rover sono vetture costosissime e di lusso.
I motori della Land Rover
Dopo la prima economica a cui è andata incontro, la BMW prese in carico l’azienda inglese. Difatti tantissime vecchie vetture diesel del brand, come il modello Freelander, hanno motori della casa bavarese. In seguito dal 2000 sino a giugno 2007, la Ford ha messo le mani sul brand. Poi è arrivato il turno della Tata. La gamma vanta motori da 3, 4 o 6 cilindri. I fuoristrada richiedono potenze molto elevate, considerato il peso. Dal 2019 è in produzione anche una variante 160 cavalli di potenza massima.
Jaguar e Land Rover, sotto il controllo degli indiana della Tata, hanno ampliato le loro opzioni motoristiche. Sotto il cofano del top di gamma c’è anche un motore AJ200 da 2,0 litri, che può essere da 200 o da 404 cavalli, con diverse opzioni di potenza. Si tratta di motori di assoluta qualità. Sono trascorsi più di 15 anni dall’ingresso di Tata e i fatturati sono schizzati alle stelle. Il DNA è rimasto fedele all’originale, ma i prezzi sono saliti notevolmente, puntando su una nicchia di clientela d’élite. E’ proprio per l’affidabilità che i clienti scelgono i motori realizzati dal colosso indiano.