La Ford è costretta a ricorrere ad un nuovo ciclo di richiami, per via di problematiche molto serie. Ecco di cosa si tratta.
Quello dei richiami auto è un tema che continua a far discutere e non poco, mettendo sotto accusa la sicurezza dei processi costruttivi dei vari marchi. La Ford non è di certo nel momento migliore della propria storia sotto questo punto di vista, dal momento che, in base ad un’indagine condotta negli USA, è quella che ha condotto più campagne di richiamo nel 2024 negli Stati Uniti, ben 40 assieme alla Chrysler, ed in appena 8 mesi.
Lo scenario è a dir poco allarmante, in una fase in cui la Ford si sta ricredendo delle scelte fatte sul fronte delle auto elettriche. Infatti, la casa di Detroit sta perdendo decine di migliaia di dollari per ogni BEV che produce, e la sua divisione europea ha comunicato che continuerà a produrre anche modelli termici dopo il 2030. Dunque, c’è un’inversione di tendenza a seguito dei conti in rosso fatti registrare negli ultimi mesi, ed occorrerà anche limitare i disastri sul fronte della qualità costruttiva.
Ford, ancora rischio incendio per il SUV Explorer
Secondo le ultime notizie, la Ford avrebbe avviato il richiamo del SUV Explorer prodotto tra il 2020 ed il 2022 a seguito di un rischio incendio. Purtroppo, questa tematica è sempre più discussa, dal momento che il divampare delle fiamme ha portato a tante campagne di richiamo nel corso degli ultimi anni, ed è una problematica che molti marchi continuano a soffrire, sino ad arrivare a queste decisioni.
Il rischio, in particolare, deriva da un guasto al motore, con l’olio ed il carburante che potrebbero essere rilasciati nel vano motore, dando origine al rischio incendio. Infatti, potrebbero accumularsi vicino a fonti di accensione come i componenti dello scarico o il motore stesso. Il vano motore, dunque, potrebbe finire per infiammarsi. Come detto, le Ford Explorer coinvolte risalgono a qualche anno fa in termini di produzione, e sono equipaggiati da motori ibridi e diesel da 3,3 litri.