Crescono le perplessità sulle auto elettriche. Questa novità sulle batterie agli ioni di litio cambia tutto.
I progressisti green si sono lanciati con grande entusiasmo sulla tecnologia agli ioni di litio. Le unità di accumulo di energia ad alta tensione LFP sono le più usate. Nonostante tutti i limiti connessi all’autonomia determinate vetture si sono rivelate, ad oggi, le migliori per l’uso quotidiano.
Vi sono delle alternative alle LFP, come le batterie al nichel manganese cobalto (NMC) o al nichel cobalto alluminio ossido (NCA). Le batterie LFP hanno un rischio di surriscaldamento minimo. In caso di incidente il discorso cambia. Come abbiamo visto in tante occasioni, se il pacco batteria viene forato, a quel punto avviene una fuga termica sino a circa 270 °C. Si sono verificati tantissimi incendi. Le batterie al nichel manganese cobalto possono surriscaldarsi sino a 150 °C. In futuro questi problemi potrebbero risolversi.
Le LFP, però costano di meno. Già i prezzi delle EV sono alti. Se i produttori usassero nuove tecnologie, come le batterie a stato solido, le vendite colerebbero a picco. Per i clienti di auto a zero emissioni, d’altro canto, si parla di Tesla come il fulcro dell’industria. Occorre anche saper caricare l’auto elettriche, sebbene si parli poco di questo delicato argomento. Tesla, infatti, consiglia ai proprietari di Model 3 RWD di “fare il pieno” al 100% almeno una volta ogni pochi giorni e di mantenere il limite di carica al livello massimo consentito.
Le batterie LFP, essendo prive di cobalto e nichel, hanno un’impronta di carbonio inferiore. In Cina sono le più popolari sebbene siano pesanti. I colossi BYD e MG le utilizzano. Negli Stati Uniti, i veicoli full electric più noti con batterie LFP sono la Tesla Model 3 e Model Y a trazione posteriore, la Ford Mustang Mach-E “Standard Range” e la Rivian R1S e R1T con “Standard Pack”.
Jason Fenske, un ingegnere diventato molto noto su YouTube, sul suo canale ha presentato una pubblicazione su The Journal of Electrochemical Society in cui ha annunciato delle raccomandazioni su come estendere la durata della batteria LFP. Ford ha consigliato di effettuare una ricarica completa della batteria almeno una volta al mese per migliorare performance ed autonomia. Ciò permette anche di non far scendere inaspettatamente dall’80 al 50% la batteria. Gli scienziati affermano che mantenere la batteria a uno stato di carica dal 75 al 100% per tutto il tempo può essere deleterio dannoso.
L’ingegnere sopracitato concorda sul fatto che la raccomandazione di Ford sia la migliore, ma è possibile seguirla alla lettera nella vita di tutti i giorni? Proprio come accade con lo smartphone ci ritroviamo a gestire le ricariche in modo rapido. Una EV con batteria LFP andrebbe sempre lasciata con circa il 50% di stato di carica quando rimane ferma in un punto per alcune settimane. Non a caso i progressisti green vengono chiamati early adopter, ovvero utenti che adattano la propria vita alle abitudini vitali di una EV. Pura follia per coloro che al mattino devono correre e non hanno il tempo né un box con colonnina per allungare la vita ad una vettura alla spina.
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