Zona 30, cambia tutto in Italia: i dati non hanno lasciato scampo

Emergono i primi dati su Zona 30, l’innovazione che sta rivoluzionando la mobilità in alcune città italiane. I risultati sono sorprendenti 

L’introduzione del limite di velocità a 30 km/h nelle aree urbane sta rapidamente guadagnando terreno in Italia, seguendo l’esempio di numerose città europee. Questa misura accolta con scetticismo da molti, sta dimostrando di avere un impatto significativo sulla vita cittadina, ben oltre la semplice riduzione della velocità del traffico.

Zona 30 dati Italia
Emergono i primi dati sull’efficacia della cosiddetta Zona 30 – Fuoristrada.it

Le prime città italiane ad adottare questo modello rappresentano un banco di prova importante per verificare l’efficacia del provvedimento intrapreso. Quest’ultima, tuttavia, è misurabile anche confrontandosi con i numeri che portano grosse sorprese e inducono a una riflessione definitiva.

Da Bologna, la prima grande città italiana a implementare la “Zona 30” su larga scala, sono arrivati recentemente i dati ufficiali dei primi sei mesi di sperimentazione. I risultati sono a dir poco impressionanti. Le statistiche mostrano un netto miglioramento in termini di sicurezza stradale. Si è registrato, infatti, un calo del 33% dei decessi sulle strade, accompagnato da una riduzione del 38% degli incidenti gravi e del 12% dei feriti.

 Zona 30, i risultati sorprendenti di Bologna

Questi numeri non solo confermano l’efficacia della misura nel salvare vite umane ma smentiscono anche le preoccupazioni di chi temeva un aumento degli incidenti dovuto a una presunta maggiore distrazione dei conducenti, obbligati a rispettare il nuovo limite stringente.

Zona 30 risultati Bologna
Zona 30, emergono i primi risultati a Bologna (Foto Ansa) – Fuoristrada.it

Ma le sorprese non finiscono qui. Contrariamente alle previsioni di chi paventava una paralisi del traffico, la città ha assistito a un significativo spostamento verso forme di mobilità più sostenibili. L’uso della bicicletta è aumentato del 12%, con un incredibile incremento del 92% nell’utilizzo del bike sharing. Anche i mezzi pubblici hanno beneficiato di questa rivoluzione con un aumento dell’11% dei passeggeri. Nel frattempo, il traffico automobilistico ha subito una lieve flessione del 3%, contribuendo a rendere la circolazione più fluida e regolare.

Uno degli aspetti più sorprendenti riguarda l’impatto ambientale. Nonostante le preoccupazioni iniziali e alcune notizie circolate recentemente, i dati di Bologna certificano una riduzione del 23% dell’inquinamento da ossidi di azoto (NOx). Questo risultato sfata definitivamente il mito secondo cui una velocità ridotta comporterebbe un aumento delle emissioni inquinanti.

È importante sottolineare che la “Città 30” non implica un limite di 30 km/h su tutte le strade ma piuttosto un ribaltamento del rapporto tra regola ed eccezione: il limite di 30 km/h diventa la norma, mentre le strade a 50 km/h o più veloci diventano l’eccezione, limitate ai grandi assi di scorrimento. Un’idea che ha sicuramente un futuro alla luce dei dati appena elencati.

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