Il brand Volvo è noto per la sua affidabilità e sicurezza. Scopriamo ci produce oggi i motori delle vetture svedesi.
Vi sono marchi che hanno una storia antichissima e legata ad innovazioni tecnologiche che hanno cambiato il mondo della mobilità. Uno dei punti di forza della Volvo sta proprio nella tradizione proiettata sempre ad un futuro più sicuro. Il nome stesso del costruttore deriva dal latino “volvere”, ossia scorrere. Il marchio nacque per esportare cuscinetti negli Stati Uniti per poi diventare il primo produttore di auto svedesi al mondo.
Tra 3 anni la Volvo celebrerà il centenario in grande stile, avendo cominciato il suo percorso industriale nel 1927. Il logo Volvo richiama l’antico simbolo chimico dell’acciaio, proprio per mettere in risalto la forza dell’acciaio usato in Svezia per la produzione di automobili. Nella città di Göteborg, in Svezia, la Volvo debuttò come sussidiaria della SKF, grazie a due soci ex-dipendenti Assar Gabrielsson e Gustav Larsson.
Il percorso di Volvo è stato ricco di alti e bassi. Alla fine del secolo scorso la AB Volvo vendette alla Ford la sua divisione autovetture con la possibilità per entrambi di continuare a utilizzare il marchio Volvo. AB Volvo e Ford crearono una società in comune al 50%, la cd. Volvo Trademark Holding AB. Si originò anche una divisione legata alla produzione di autobus, trattori agricoli e motori marini.
Volvo, il successo della nuova proprietà
Nel 2010 il marchio svedese passò sotto il controllo del colosso cinese Geely. Oggi la gamma è proiettata, principalmente, a SUV elettrici e ibridi, oltre a berline e SW di grosse dimensioni. Volvo presenta uno stabilimento di assemblaggio a Kuala Lumpur (Malesia), centri di Ricerca & Sviluppo a Shanghai, Copenhagen (Danimarca), Stoccolma, Lund (entrambe in Svezia) e Sunnyvale (USA). Le factory Camarillo (USA) e Shanghai. Con i soldi del major cinese la posizione del marchio è solidissima.
I motori della Volvo hanno specifiche top, come il basamento e testata in lega di alluminio; valvole in testa testata a 4 valvole per cilindro; distribuzione a doppio albero a camme in testa; alimentazione ad iniezione elettronica multipoint e bielle fratturate in acciaio forgiato. Sono nati per affrontare le temperature più estreme del Nord Europa. La cilindrata più bassa è un 1.9 ma si arriva anche motori 3.0. Per la full electric EX30 in alto si parte dalla versione con motore posteriore da 272 kW e batterie LFP da 51 kWh per arrivare alla Twin Motor da 428 CV e batterie NMC da 69 kWh.