Negli Stati Uniti la Ferrari ha sempre avuto un fascino molto forte. Per emulare il mito modenese hanno creato un mostro con il benestare del Drake.
Se c’è un marchio che, sin dall’origine, ha fatto impazzire gli appassionati di supercar quello è Ferrari. Enzo non sbagliò un colpo e creò delle vetture eleganti e molto potenti. Uno dei segreti del successo delle vetture emiliane risiedeva nella straordinaria efficacia dei motori V12. Ancora oggi sono identificati come i motori per eccellenza del brand. Non caso per il lancio del primo SUV della storia si è optato per un classico V12.
Se già vi appare una bestemmia la Purosangue, rimarrete senza parole per la storia di una storica vettura americana equipaggiata con motore Ferrari. Esattamente come accade oggi il sound della Rossa era tra i più amati al mondo. Il Drake venne contattato dalla GM per un favore personale. Era da poco nata la Pontiac Firebird Pegasus e nel quartiere generale della General Motor il designer William Mitchell, a capo del progetto, voleva rendere speciale la propria creatura.
Partendo dalla base di una Firebird del 1970 William “Bill” Mitchell prese spunto dal designer della Chevrolet, Jerry Palmer, che aveva realizzato un restyling della Camaro emulando le linee della Ferrari 250 Testa Rossa del 1958. A Bill Mitchell l’idea fece impazzire e lo adottò allo studio Pontiac. Furono bravi a non snaturare la possente muscle car ma per i motori c’era bisogno di un tocco di italianità. Il designer voleva dimostrare che la Firebird, con un motore con una coppia bassa ed un regime molto alto, avrebbe fatto faville.
La Ferrari americana
In Pontiac contattarono Enzo Ferrari che accettò di attribuire al progetto di Mitchell un bel V12 della 365 GTB/4. Il motore venne associato ad una trasmissione GM Turbo-Hydramatic a 3 marce, ma gli ingegneri scoprirono che era totalmente inadatto ed alla fine venne selezionato un cambio a cinque marce di una Ferrari 365 GTC/4. Ancora oggi l’auto più bella al mondo è considerata una Ferrari.
La Pontiac Pegasus aveva un look simile ad una Firebird del 1970, ma solo esternamente, perché la meccanica era al 100% Ferrari. L’auto venne verniciata con un rosso caramella, mentre le cromature e gli inserti erano dorati. L’abitacolo per via dei sedili e della strumentazione di provenienza Ferrari erano un salotto. La consolle centrale era impreziosita da un legno di qualità, mentre il freno a mano venne spostato a lato del tunnel. La Pontiac Pegasus non venne mai commercializzata, ma divenne l’auto personale di Mitchell per poi fare ingresso al museo GM dopo la sua scomparsa.