Il marchio romeno prova a giocarsela con i più forti, presentata la nuova vettura che conquisterà il mercato.
Dacia si tuffa nel mercato europeo e, soprattutto, italiano con una vettura presentata a febbraio in occasione del Geneva International Motor Show in Svizzera e destinata a conquistare tutti gli appassionati. Si tratta della Dacia Spring, aggiornata in una versione con nuove forme e dettagli ma, più di tutto, elettrica.
Si presenta come un’alternativa valida alla Grande Panda, sia per le dimensioni che per l’essenzialità tipica di Dacia, grazie alla quale il marchio romeno è riuscito ad ottimizzare i costi e a sfondare il mercato italiano. Il prezzo base è di 17.900 euro, nel quale sono compresi tutti gli aiuti di guida obbligatori, gli specchietti retrovisori elettrici, i sensori di parcheggio e l’aria condizionata.
La Dacia Spring gode di un abitacolo spazioso nonostante le dimensioni ridotte della vettura. Le plastiche sono robuste ed essenziali, arricchite soltanto da alcuni inserti chiari. Il cruscotto digitale richiama quello della Dacia Duster, ed ha una grafica moderna ed intuitiva. Assenti le maniglie sul soffitto e, soprattutto, la radio. Ci sono i comandi al volante ma sarà necessario collegare tramite Bluetooth il cellulare al display per ascoltare la musica.
Dacia Spring, motorizzazione e guida: i dettagli
La Dacia Spring propone tre versioni. Si parte dalla “Expression”, da 17.900 euro, che con 45 CV è senza dubbio l’auto elettrica meno costosa sul mercato. Aggiungendo 1000 euro si potrà scegliere una versione da 65 CV e la stessa identica dotazione. Infine, poi, aggiungendo altri 1000 euro si può selezionare la versione più accessoriata. Con 19.900 euro si ha lo stesso motore (65 CV) ma un allestimento più completo: alza vetro posteriori elettrici, retrocamera e display da 10 pollici con navigatore.
E l’autonomia? La casa costruttrice dichiara 220 chilometri anche se, come emerso da qualche test, in realtà l’autonomia reale è di 180 km. Pochi, si, ma Dacia ha studiato che con una city car in media si percorrono 37 km al giorno e, quindi, quasi 180 per cinque giorni della settimana. La vera pecca è la ricarica lenta. Ci vogliono circa 5 ore per una ricarica competa, a causa della batteria che prevede soltanto corrente alternata fino a 7kW. Con 600 euro si potrà ottenere la spina per la corrente continua che accetterà fin a 30kW, riducendo a poco più di un’ora il tempo di ricarica.