Tra le FIAT migliori della storia, la Ritmo è senza dubbio una delle più amate e ricordate dai fan. Ecco la sua versione attuale.
La storia della FIAT è fatta di tante auto che sono diventate un simbolo del nostro paese, e che hanno accompagnato i nostri concittadini nelle loro vite quotidiane. Tra le più simboliche c’è senza dubbio la Ritmo, prodotta tra il 1978 ed il 1988 presso gli stabilimenti di Cassino, in provincia di Frosinone, nel Lazio, ed in quelli di Rivalta, in provincia di Torino. Vennero prodotte due diverse serie di questo modello, con la seconda che subentrò alla prima nel 1982. 
In seguito, fu sostituita nel Segmento C dalla Tipo, ma nei dieci anni della sua commercializzazione trovò il modo di farsi amare dai clienti. Al giorno d’oggi, la FIAT sta riportando in vita diversi nomi storici per i modelli attuali, come con la 600 lanciata lo scorso anno e la Multipla che arriverà il prossimo anno. C’è chi sogna anche il ritorno di una Ritmo, ed ha già provato ad anticiparne le forme. Scopriamo di quale progetto si tratta.
FIAT, ecco come sarebbe la Ritmo dei tempi nostri
Pensando alle auto del passato, in molti si chiedono quali forme potrebbero avere se riproposte ai nostri giorni, ed una risposta ce l’ha fornita Paolo Schermi, designer di origine torinese che ha voluto realizzare un render di una FIAT Ritmo con forme odierne, che rende ovviamente omaggio allo storico modello, ormai fuori produzione da ben 36 anni, ma che fa ancora battere i cuori ai vecchi appassionati.
Schermi non è un semplice grafico, ma è un personaggio che ha avuto una lunga carriera nel mondo delle quattro ruote. Infatti, entrò nel Centro Stile della casa di Torino nel 1986, ed ha deciso di realizzare un progetto davvero interessante. Come potete vedere da questo scatto, le forme sono squadrate ma allo stesso tempo molto eleganti, e c’è da dire che il look colpisce subito l’utente che osserva, che non può non innamorarsene.
Ovviamente, pensare al ritorno di una FIAT ritmo con questo look è quasi impossibile, a causa delle decisioni dei vertici, i quali non sembrano far altro che propinare SUV ed auto di grandi dimensioni, cancellando del tutto i veri e propri miti del passato. I risultati del gruppo Stellantis, del tutto crollati negli ultimi mesi, sono la conferma di quanto la strada intrapresa sia errata.