La casa di Iwata è tra i produttori di moto migliori al mondo. Scopriamo dove vengono prodotti i leggendari motori della Yamaha.
Chiunque conservi il pallino della velocità conosce il simbolo dei tre diapason. Le imprese di straordinari campioni come Giacomo Agostini, Valentino Rossi, Jorge Lorenzo in sella ad una Yamaha, nella classe regina del Motomondiale, hanno fatto accrescere l’alone di mito intorno al marchio giapponese. La sfida epocale a Honda, Kawasaki e Suzuki ha avuto un impatto su intere generazioni di motociclisti.
La Yamaha nacque nel 1887 a Hamamatsu, nel Giappone centrale, come Nippon Gakki Company da Torakusu Yamaha, un imprenditore locale con la passione per gli strumenti musicali. Ai tempi le moto non erano nemmeno nelle idee del businessman giapponese. Il primo amore erano i pianoforti e Torakusu iniziò a fabbricarli per allargare l’attività alla creazione di altri strumenti. Gli affari viaggiavano a gonfie vele. Solo nel 1955 l’azienda iniziò a produrre le prime moto.
Nacque una divisione autonoma: la Yamaha Motor. Lo spirito del creatore del marchio si riversò anche nel DNA di moto perfette. Le Yamaha montano motori prestazionali e molto affidabili, che sono stati un punto di riferimento mondiale sino al 2021, anno della conquista del titolo mondiale in MotoGP di Fabio Quartararo e Toprak Razgatlioglu in Superbike. Nel Motorsport la squadra nipponica si è tolta grandi soddisfazioni, piegando la supremazia della Honda. La sfida si è fatta totale con la crescita, negli ultimi anni, dei brand europei ma, sebbene non siano arrivati buoni risultati, la Yamaha tornerà ad essere grande.
La storia dei motori Yamaha
La Yamaha non è solo al top nell’industria delle quattro ruote, ma è un punto di riferimento in ambito navale, senza tralasciare l’importanza storica negli strumenti musicali, per i quali è diventata il più grande costruttore mondiale. La sede principale del brand si trova per l’appunto ad Iwata, città di 174.365 abitanti situata nella prefettura di Shizuoka. Tra i capolavori non possiamo dimenticare, sicuramente, la Yamaha R1, la Tracer 900, la MT-07 e la XT-500.
I tecnici Yamaha non fabbricano moto e scooter, come il Grand Filano 125, solo in Giappone. Il brand ha anche delle divisioni in Europa. Sono state aperti degli stabilimenti anche in Italia, oltre che in Spagna e in Francia. ll fatturato netto dello scorso anno ha toccato i 2.248,5 miliardi di yen (con un aumento di 436,0 miliardi di yen, pari al 24,1%, rispetto all’esercizio precedente) e l’utile operativo è stato di 224,9 miliardi di yen (con un aumento di 42,5 miliardi di yen, pari al 23,3%).