La Toyota è pronta a sbaragliare il mercato con nuovi motori che nulla hanno a che vedere con la svolta elettrica: si torna al passato
Toyota, marchio leader nel mondo nella produzione automobilistica punta alla realizzazione di una nuova tipologia di motori che poco hanno a che fare, per caratteristiche, con quelli attualmente a disposizione. Anzi..
La svolta elettrica è la via che tutti hanno percorso negli ultimi anni per arrivare al fatidico obiettivo delle zero emissioni. Eppure non è l’unica soluzione per raggiungere un risultato significativo. Proprio per questo i grandi produttori automobilistici stanno sondando opportunità alternative.
In prima linea, come spesso accade, troviamo la Toyota, ovvero il brand che vende più auto al mondo e non si siede mai sugli allori del suo primato. Proprio i giapponesi parlavano già nel 2021 di alternative credibili all’elettrico e di nuove tipologie carburanti eco sostenibili
Nel 2021 si era anche paventata l’idea del passaggio al motore a idrogeno che non emettesse anidride carbonica, montando il tutto su un prototipo basato sulla GR Corolla. Da quel punto di partenza Toyota ha lavorato intensamente per arrivare alla soluzione definitiva, ovvero nuovi motori a benzina con ridotte emissioni di CO2.
Da semplice idea a realtà, come si è potuto apprendere recentemente, quando il CTO di Toyota, Hiroki Nakajima, ha parlato ad Autonews illustrando come quel prototipo ad idrogeno sia stato la fonte di ispirazione per arrivare alla progettazione di nuovi propulsori a benzina.
In realtà si tratta di motori più piccoli di quelli attuali, nell’ordine del 10-20%, ma che garantiscono una medesima efficienza. La potenza è addirittura migliore e possono funzionare con carburanti ecologici al 100%, come gli e-fuel, il biodiesel o l’idrogeno. Questo permette loro di essere una soluzione perfetta anche oltre il 2035, quando la CO2 dovrà essere bannata completamente dal vocabolario dell’Automotive.
Per le loro dimensioni poco ingombranti, questo tipo di nuovi motori sono perfetti anche per i sistemi ibridi, ottimizzando ancor di più i consumi. Entrando nello specifico tecnico, l’azienda giapponese ha spiegato che si tratta di motori da 1,5 litri e da 2,0 litri.
Nakajima ha voluto spiegare come: “Lo sviluppo del motore a idrogeno ha contribuito largamente alla nostra comprensione più profonda dell’efficienza termica del motore”. L’obiettivo è produrli entro il 2027, in concomitanza con l’arrivo delle auto Euro 7.
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