Direttamente dal Giappone è arrivata una novità che potrebbe cambiar e il futuro della mobilità mondiale: i dettagli.
La cultura motoristica conta eccome. Vale per il passato, per il presente e soprattutto per il futuro. Non capiteci male, anche un’azienda nata da poco o che deve ancora fiorire può innovare egregiamente negli anni a venire, e oltretutto se qualcuno o qualcosa è legato troppo al passato il rischio è quello di rimanere ancorato allo stesso e di non andare mai avanti.
Tuttavia, è anche vero che avere un determinato trascorso storico aiuta non poco a creare qualcosa che può essere apprezzato anche dalle generazioni future. E questo sia per una ragione culturale che di potenzialità di sviluppo.
Dal Giappone lo sanno molto bene, e proprio per questo alcune aziende nipponiche blasonatissime hanno deciso di collaborare per realizzare un motore davvero molto importante per la mobilità che deve ancora venire: scopriamo di più a riguardo.
Come sappiamo bene, la tecnologia designata per il futuro è quella dell’elettrico. Malgrado ciò, alcune aziende giapponesi credono fermamente che abbia più di un senso logico sviluppare anche tecnologie alternative. In questo senso, ecco che appare decisamente più chiaro il quadro che ha portato Honda, Kawasaki, Suzuki e Yamaha a collaborare insieme. Il tutto è dovuto al progetto che porta alla creazione di motori alimentati a idrogeno e alla produzione, trasporto e stoccaggio di nuovi carburanti sintetici basati sull’idrogeno.
In tal senso, sono già state pensate nuove soluzioni fortemente innovative, per rendere anche questa strada appetibile per il futuro della mobilità. Anche Toyota, Mazda e Subaru si sono unite alla ‘festa’ dei quattro colossi motociclistici. Non un percorso semplice, ma chi ha aderito a questa mossa tutta giapponese crede davvero di potercela fare. Se non nel breve, quantomeno nel medio-lungo periodo. Tale partnership ha preso il nome di HySE (Hydrogen Small Mobility & Engine Technology).
I primi risultati legati a questo importante progetto sono arrivati dalla Kawasaki, che ha modificato un motore quattro cilindri in linea 1000 cc con un compressore alimentato ad iniezione diretta di idrogeno. Motore, questo, montato anche sul buggy Yamaha che ha partecipato alla Dakar del 2024 in qualità di ‘tester’ di resistenza sulle lunghe e tortuose strade di una delle competizioni più ostiche del motorsport. Senza dimenticare, inoltre, che Yamaha ha già sviluppato per Toyota un motore a idrogeno V8 di 5000 cc. Insomma, se è vero che l’elettrico è la strada principale del futuro dei motori, è altrettanto reale che strade alternative non andranno ignorate. Ma anzi, al contrario vagliate ed esaminate accuratamente: come, per l’appunto, stanno facendo in Giappone.
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