Scandalo BMW, l’accusa è di quelle pesanti: il colosso rischia tantissimo

Anche un marchio top level come BMW a volte può andare incontro a problemi come nel caso emerso recentemente

Non è raro quando si deve cambiare auto fare la propria scelta sulla base del marchio,  puntando ad esempio su qualcosa che si è già avuto modo di provare in passato e con cui ci si è trovati bene oppure che è stato testato da altri con ottimi riscontri.

Scandalo BMW accusa pesante
BMW, l’imprevisto non è di poco conto (Foto Ansa) – Fuoristrada.it

E’ davvero raro possa quindi essere possibile trovare giudizi negativi in merito a un nome come BMW, noto per la produzione di auto affidabili e dal costo importante, tra le pià gettonate sul mercato nei rispettivi segmenti di riferimento.

Non si possono però escludere alcuni piccoli incidenti di percorso più o meno gravi, come quello che sta vivendo l’azienda negli Usa, un caso intricato e di non facile soluzione, almeno nell’immediato.

Un’accusa pesante per BMW

Ma cosa sta accadendo a BMW nell’ultimo periodo al punto tale da pensare che ci sia chi potrebbe cambiare idea su un marchio così prestigioso? Stando a quanto riportato dal sito motorisumotori che riprende una notizia di Automotive News, l’azienda sarebbe accusata di avere importato ben 8 mila Mini Cooper negli Stati Uniti, con a bordo componenti che sarebbero vietati.

Il riferimento, in particolare, va un componente elettronico (un trasformatore Lan) prodotto dai cinesi della Sichuan Jingweida Technology Group (JWD), un produttore che sarebbe presente nella lista nera delle aziende sottoposto a divieto di importazione in base a quanto stabilito dalla  Uyghur Forced Labor Prevention Act.

Accusa pesante BMW
BMW, c’è un caso da risolvere negli Usa (Foto Ansa) – Fuoristrada.it

Quest’ultima è una normativa in vigore negli Usa dal 2021 che stabilisce appunto il divieto di importazione di beni commercializzati da aziende cinese sospettati dello sfruttamento sul lavoro della minoranza etnica deli Uiguri.

Stando alla fonte, la BMW avrebbe dichiarato in una mail inviata alle autorità di controllo di aver bloccato l’importazione dei beni segnalati. ribadendo il proprio impegno nell’adozione di protocolli rigorosi in materia di condizioni di lavoro e diritti umani.

La situazione è comunque complicata e in attesa di una conclusione definitiva. Il caso BMW, tuttavia, può aprire un fronte importante riguardo la vendita di auto elettriche cinesi in Usa, sulla quale l’amministrazione Biden ha già optato per una tassazione  con imponenti dazi di ingresso. Potrebbe esserci infatti casi di auto importate dalla Cina che possono presentare la stessa problematica sui componenti  segnalata per BMW. Il tutto con inevitabile ricadute commerciali di non poco conto.

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