Questo modello di FIAT, che nessuno ha mai visto, aveva anticipato il futuro di almeno trent’anni: il progetto era davvero stupefacente.
Il concetto che domina il mondo della mobilità negli ultimi anni è quello della sostenibilità. Urge venire incontro alle esigenze ambientali sviluppando vetture che riducano ai minimi le emissioni nocive nell’ambiente e rispettino le normative e piani vigenti stabiliti dai vertici governativi sia in Europa che altrove. Chiaramente non poteva esimersi dallo spingere in tale direzione anche la FIAT.
Basti ricordare che l’azienda torinese ha lanciato sul mercato la 500 e la Panda in versione elettrica, trattandosi di due dei modelli più venduti e iconici del brand. Della Panda si vocifera che ben presto abbandonerà del tutto il motore a combustione per divenire parte integrante dell’universo EV entro pochi anni. Una decisione che ben indica le intenzioni di FIAT per il futuro.
D’altronde l’azienda italiana non è nuova all’avanguardia né ad anticipare i miglioramenti e gli sviluppi del settore automobilistico. Infatti, tornando indietro di circa un trentennio, è possibile rinvenire un progetto che avrebbe potuto cambiare con largo anticipo la storia delle quattro ruote. L’auto non vide mai la luce, ma il progetto era davvero incredibile.
Non tutti ne avranno sentito parlare, ma gli appassionati risveglieranno qualche suggestione al sentir nominare la Downtown. Un prototipo che la FIAT disegnò nel 1993, attraverso un’idea di Roberto Giolito e Chris Bangle. All’epoca fu considerato quasi folle, siccome molte conoscenze erano rudimentali al cospetto del genio delle due menti creative. Insieme, infatti, idearono una minicar lunga appena 2,5 metri con una larghezza di 1,5 metri, da adoperare per lo più nei centri urbani. La grande novità per l’epoca è che nell’idea di Giolito e Bangle quest’auto sarebbe stata del tutto elettrica. Una premessa praticamente quasi inesistente per la metà degli anni ’90.
La FIAT ne creò appena tre esemplari, che sono esposti ad oggi presso il MAUTO ed all’Heritage Hub, a Torino. La Downtown prevedeva tre posti a sedere ed era alimentata a zolfo e sodio con un’autonomia massima per la batteria di 100 km. Un dato incredibile per l’epoca e assolutamente ottimo per oggi: le minicar attualmente in circolazione con fatica raggiungono i 70 km prima di richiedere una nuova ricarica.
La vettura pensata da FIAT possedeva due motorini elettrici da 9,5 cavalli ciascuno e impiegava 9 secondi per accelerare da 0 a 50 km/h. Con una velocità massima di 50 km/h, l’autonomia massima arrivava a 300 km. Ottime, anzi incredibili premesse, che però non si sono tradotte in realtà: l’auto non è mai entrata in produzione, poiché non era un’epoca in cui il concetto di elettrico trovava spazio. Resta però il segno dell’avanguardia per un piccolo capolavoro di ingegneria italiano.
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