Il diesel è stato demonizzato dopo lo scandalo scoppiato nel Gruppo VW. Scopriamo quale sarà il futuro delle vetture con motori diesel.
Per quanto possa risultare paradossale si è passati da un giudizio totalmente positivo sul diesel ad un odio dei poter forti che ha determinato il noto divieto, in sede europea, del 2035. L’Unione Europea ha deciso che avverrà uno stop alla vendita delle nuove vetture termiche, ibride comprese, dal 2035 per favorire l’immatricolazione di sole auto elettriche.
Chi possiede un’auto diesel ha già iniziato a sudare freddo, ma saranno messe al bando? Nelle stanze dei bottoni europee c’è la volontà conclamata di agire sull’ambiente, portando ad una riduzione delle emissioni di gas serra per migliorare la qualità dell’aria. Tra 11 anni, seguendo il diktat della disposizione green, non saranno più acquistabili vetture con motori a combustione. Non significa che chi ha già una vettura diesel non potrà più circolare in strada, ma non saranno sostituite da nuovi modelli recenti.
L’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 rischia di essere uno dei più grandi autogol per il mercato dell’Automotive della storia. Già adesso gli utenti che vogliono cambiare la propria auto si trovano a destreggiarsi tra tante alternative – forse troppo – a prezzi sempre più alti. Con una carenza di colonnine di ricarica, inoltre, il mercato delle elettriche stenta a decollare alle nostre latitudini. Per questo motivo, nonostante gli ecoincentivi, tantissimi automobilisti si sono tenuti stretta la propria cara vecchia vettura a benzina o diesel.
Cosa accadrà dopo il 2035 alle auto diesel?
Fatta chiarezza sulla circolazione delle vetture esistenti, tra 11 anni si andrà incontro ad un inevitabile deprezzamento del valore del mezzo con possibili restrizioni alla circolazione in alcune aree urbane. Il parco auto potrebbe essere, completamente, trasformato. I costruttori come Ferrari e Lamborghini avranno una deroga di un anno per adeguarsi alle disposizioni. Si parla già di carburanti sintetici per continuare a sentire il rombo di un V6, V8 e V12. C’è anche un progetto smart tutto italiano.
Una analisi condotta BloombergNEF ha palesato che le EV rappresenteranno il 58% delle vendite globali di auto entro il 2040. Su questo ci sentiamo di differire perché la maggior parte della popolazione non ha accolto con il sorriso sulle labbra la nuova tecnologia a costi eccessivi. Vi sono problematiche quasi incolmabili rispetto già ai Paesi del Nord Europa. Il settore dei trasporti è responsabile di circa un quinto delle emissioni di CO2 nell’UE, e le auto sono solo una goccia in questo mare di inquinamento. Da qui al 2035 potrebbero essere introdotte nuove disposizioni per non stravolgere lo scenario attuale.