Da parte della Fiat arriva una nuova frecciata al Governo, con le polemiche che sono già iniziate. Ecco cosa è stato annunciato.
La Fiat è parte del gruppo Stellantis, colosso del settore automotive che è finito ai ferri corti nel corso degli ultimi mesi. Il motivo della contesa è legato agli incentivi sulle auto elettriche, ma anche e soprattutto alla produzione di vetture italiane fuori dai nostri confini, e di esempi ne possiamo fare parecchi. La nuova Alfa Romeo Junior viene prodotta a Tychy, in Polonia, assieme alla 600, mentre la Grande Panda nascerà in Serbia, o la Lancia Ypsilon prodotta in Spagna.
Qualche settimana fa, al porto di Livorno sono state sequestrate la bellezza di 134 Fiat Topolino, vettura prodotta in Marocco, e proprio per questo, non meritevole di indossare la banda Tricolore sulla fiancata, che è stata poi rimossa. Il clima di estrema tensione sembrava essersi placato in queste ultime settimane, dopo che la casa di Torino aveva comunicato di voler salvare lo stabilimento di Mirafiori mediante il ritorno della produzione in loco della 500 Hybrid, ma le polemiche sono destinate a riaccendersi.
Fiat, ecco lo spot sulla 500e che fa discutere
Sul canale YouTube ufficiale di casa Fiat, è stato pubblicato il video che abbiamo postato in basso, dal titolo “No Logo, Fiat“. Infatti, viene mostrata la 500e del tutto priva di loghi o badge che identifichino la casa di Torino, ricordando che si tratta della versione elettrica della citycar, vero e proprio flop commerciale, attualmente prodotta proprio a Mirafiori.
Durante lo spot, si sente una voce che afferma le seguenti parole: “Se quest’auto non avesse un logo, se non avesse un nome, se non avesse una bandiera, se non avesse nulla che dica chi sia, o da dove venga, la riconoscerebbero comunque tutti. Perché quando un’auto ha un design iconico e rappresenta da sempre la gioia di vivere, non può che essere un’auto italiana, non può che essere una Fiat“. Il messaggio al Governo appare chiaro.
In sostanza, la Fiat vuole far capire che le sue auto, indipendentemente da dove vengano prodotte, sono sempre riconducibili al nostro paese, senza che nessuno possa pensare che nascano fuori dai nostri confini. Di certo, potrebbero esserci delle reazioni da parte del Governo, che già in questi mesi è stato protagonista di un continuo botta e risposta con Stellantis. E non è finita qui.