Arrivano buone notizie sul fronte bollo auto. Molti italiani, finalmente, potranno dirgli addio una volta per tutte
La tassa sul possesso della nostra automobile potrebbe essere un lontano ricordo se solo scoprissimo di appartenere ad alcune categorie in particolare. Una bella spesa in meno da affrontare ogni anno, in un periodo di crisi come questo può fare tutta la differenza del mondo.
La tassa automobilistica sul possesso, o bollo auto, altro non è che un tributo locale da onorare a favore delle Regioni di residenza. La cifra che dovrà essere corrisposta per pagamento del bollo auto è determinata dalla potenza del veicolo posseduto e dalla sua classe di omologazione (da Euro 1 a Euro 6).
Esistono dei limiti nazionali all’interno dei quali tutte le Regioni possono muoversi per determinare l’entità del bollo auto. Ad esempio, quando la potenza supera i 100 kW l’importo sale in modo proporzionalmente maggiore per ogni kW di eccedenza. Tutto questo con il fine di favorire l’utilizzo di auto e moto con minor potenza e meno inquinanti (andando a tassare di più il possesso del lusso).
Esistono, tuttavia, alcune agevolazioni per diverse categorie di automobilisti che possono permettersi di risparmiare una bella cifra sul bollo auto o di non pagarla affatto. Andiamo a vedere insieme di quali si tratta.
Le persone diversamente abili possono ottenere l’esenzione dal bollo auto attraverso un certificato rilasciato dall’Asl. Il beneficio rientra nella cosiddetta Legge 104 che concede di non pagare il bollo auto a chi è proprietario di un veicolo e rientra in una fattispecie di disabilità, tra quelle stabilite dalla legge stessa.
Ovviamente, l’esenzione può essere applicata ad un solo veicolo di riferimento e con un limite di cilindrata: massimo 2.000 cc per motori a benzina e 2,8 litri per quelli diesel. Anche chi fiscalmente ha a carico una persona invalida può beneficiare di tale esenzione, sul veicolo di proprietà che viene destinato al trasporto della suddetta persona.
Altra categoria che può non pagare il bollo auto è quella dei possessori di auto storiche, ovvero con oltre 30 anni di anzianità dalla prima immatricolazione. Se queste auto vengono saltuariamente utilizzate per la circolazione bisogna versare una quota fissa che può variare da Regione a Regione ma non superare i 31 euro.
Anche coloro che hanno scelto le vetture elettriche o ibride godono di esenzioni parziali o totali sul pagamento dell’imposta. Quasi tutte le Regioni (ad eccezione di Piemonte e Lombardia, con esenzione permanente) offrono un annullamento della tassa per i primi 5 anni dall’immatricolazione dell’auto allestita con queste motorizzazioni. Successivamente si paga ma con dovute agevolazioni che possono arrivare anche al 25%.
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