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Mobilità sostenibile

Allarme incentivi auto, si rischiano di perdere tantissimi soldi: a cosa stare attenti

Gli incentivi per l’acquisto delle auto sono partiti lo scorso 3 giugno, ma si è subito creata confusione. Cosa non ha funzionato

Ci sono voluti svariati mesi di discussione, ma alla fine lo scorso 3 giugno sono stati sbloccati i tanto chiacchierati Ecobonus per agevolare soprattutto l’acquisto di vetture e  elettriche e ibride.

Incentivi auto, la situazione – Fuoristrada.it

In tutto, quindi compresi quelli per le endotermiche, sono stati messi a disposizione degli italiani 950 milioni di euro, con una parte delle risorse stanziate anche per auto usate o a noleggio. Come successo in passato, è stato incluso anche il contributo rottamazione che, per la prima volta, vedrà coinvolte le Euro 5; se invece si dispone di un mezzo tra la 0 e la Euro 2 si può (anzi poteva..) ottenere uno sconto addirittura di 13.750 euro.

Entrando nello specifico della suddivisione, alle full electric sono stati dedicati 240 milioni di euro, 150 invece sono per la automobili che emettono tra i 21 e i 60 g/km di anidride carbonica, mentre alle termiche e ibride leggere con rilascio tra i 61 e i 135 g/km di inquinanti spettano 403 milioni. Tutto ciò sulla carta, ma nella realtà ci sarebbero diversi punti oscuri.

Incentivi auto, c’è qualcosa che non torna

Stando a un focus realizzato dal sito Motorisumotori, oltre ad un ritardo di sei mesi rispetto alla data inizialmente stabilita dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per il rilascio dei fondi e alla mancanza di informazioni precise e dettagliate, ci sarebbe anche altro.

Stando al portale le risorse attese per il 2024 sono state decurtate di quanto prenotate  con i vecchi incentivi 2023. All’appello mancherebbero ben 178 milioni di euro da indirizzare ai bonus che – lo ricordiamo – per le auto elettriche sono andati esauriti in un solo giorno con l’ormai noto click day dello scorso 3 giugno, dovuto al caricamento dei pre ordini già effettuati.

Incentivi auto, spunta un retroscena – Fuoristrada.it

Mentre le istituzioni confermano che tutto si sta svolgendo regolarmente,  la UNRAE Case Estere rassicura che l’iniziativa porterà comunque un po’ di ossigeno al settore, con un +30mila unità immatricolate rispetto all’anno scorso, per un totale stimato a fine 2024 di 1,63 milioni

Il portale evidenzia poi un altro “errore” strategico nel sistema di attribuzione dei fondi, ossia la scarsa attenzione verso la terza fascia che abbiamo citato, quella che dopotutto fa ancora i numeri (per vendite e volume di affari) perché comprende l’alimentazione a carburante la quale, nonostante le campagne di sensibilizzazione ambientale, resta la preferita sul mercato.

Chiara Rainis

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