Oggi vi parleremo di un nuovo mezzo di trasporto a dir poco rivoluzionario, un gioiello che può far sparire sia l’elettrico che la benzina.
L’evoluzione, nel settore della mobilità, è stata incredibilmente rapida nel corso di questi anni, con l’elettrico che è senza dubbio la tecnologia più chiacchierata e discussa. Uno dei problemi, che spiega anche la scarsa domanda che c’è al giorno d’oggi di questa tipologia di auto, sta nella bassa autonomia delle auto immesse sul mercato, che molte volte faticano a superare i 300 km tra una carica e l’altra.
Ciò fa sì che ogni tipo di viaggio debba essere programmato, con soste anche parecchio lunghe per permettere di ricaricare la batteria. Proprio per questo, sono in atto continui studi volti alla scoperta di tecnologie che possano risolvere i problemi attuali, ed ora vi parleremo di un progetto che può seriamente cambiare le carte in tavola.
Eco-Runner XIII, un progetto a dir poco estremo
La Eco-Runner XIII è solo e soltanto una Concept Car, ed è quasi impossibile che la si possa vedere come prodotto di serie, ma quanto ha fatto qualche tempo fa è stato sufficiente per renderla famosa in tutto il mondo. Ad occuparsi del progetto è stata la TU Delft, antica ed importante università olandese, che con il proprio team di studenti ha sviluppato qualcosa di clamoroso e che è destinato ad entrare nella storia della mobilità, anche se difficilmente qualcuno potrà mai acquistarla.
Infatti, si tratta di una sorta di citycar ad idrogeno, che ha completato la bellezza di 2.488 km con un pieno. Stiamo parlando di una distanza impossibile da coprire anche per i più efficienti motori a gasolio o Full Hybrid a benzina, che difficilmente possono superare i 1.000 km di autonomia. Questo risultato ha permesso al modello sperimentale di entrare anche nel Guinness World Record, dal momento che nessun’altra auto della propria categoria aveva mai completato una distanza simile.
Nonostante le forme da navicella spaziale, si tratta di un’auto a quattro ruote, che ha una particolare forma aerodinamica proprio per risultare il più efficiente possibile, sfondando così il muro dei 2.000 km di autonomia in un viaggio da urlo. Siamo certi che un progetto simile, al quale ha collaborato anche la Toyota, sarà molto utile per ulteriori sviluppi futuri, anche se sappiamo bene quanto l’idrogeno sia costoso, ed è molto complicato pensare che andrà a sostituire termico ed elettrico.