A volte, un campione ha un exploit incredibile per poi svanire nel nulla. Ecco cosa ne è stato di Marco Melandri, una vera meteora nel motomondiale.
Il mondo dei motori ha i suoi eroi: le gesta di tanti campioni, quelli che hanno dominato la propria categoria per tanti anni, saranno ricordate per sempre ed è proprio questo in fondo il motivo per cui si sogna di diventare un pilota di motomondiale, quando si è bambini.
Nessuno potrà mai cancellare le epiche imprese di gente come Valentino Rossi, Dani Pedrosa, Casey Stoner o Pecco Bagnaia. Cosa ne è però di quei campioni che per motivi di sfortuna, scarsa costanza nei risultati o semplicemente perché per qualunque motivo non hanno lasciato un’impronta così forte nel loro sport vengono dimenticati dai fans dopo che si ritirano?
La carriera di Marco Melandri nel motomondiale e in SBK
A conti fatti, il nome di Marco Melandri dovrebbe rievocare tanti ricordi nei fans più attempati di questo sport. Le nuove generazioni, forse, lo conoscono di meno.
Con ben 22 successi su 215 gare disputate nella massima serie del motociclismo mondiale, Melandri è stato un pilota di grande talento che soprattutto a bordo della sua Honda ha dimostrato di sapersi imporre in qualunque categoria, collezionando successi in tutte le principali specialità motociclistiche del mondiale.
Il suo unico successo è arrivato alla 250 del 2002 dove con nove trionfi si è assicurato il titolo, ma già nel 1999, quasi da esordiente, aveva sfiorato l’impresa. E oggi? Cosa fa nella vita?
Cosa fa a oggi Marco Melandri
All’età di 38 anni Melandri nel 2020 ha lasciato il mondo delle corse dopo aver collezionato anche il record di successi italiano in SBK, l’altra grande competizione legata al mondo delle due ruote internazionale. Ma oggi, che cosa fa?
Nel 2022, l’atleta ha partecipato al reality show L’isola dei famosi comparendo in una stagione. Poi, ecco una sua intervista che ripercorre la sua carriera. 
Il campione si è raccontato in un’intervista a SkySport dove ha ricordato di aver avuto una delle carriere più lunghe mai viste nel mondo delle corse su due ruote.
“Da professionista ho corso 22 anni, molti, sì. Però a me sembra ieri quando ho cominciato. Come passa il tempo..”, le sue parole in merito. Il rimpianto più grande per il campione resta forse proprio il mondiale del 1999, perso per un soffio.
“Nel 1998 sono arrivato terzo a 27 punti dal primo – Sakata – ma in Germania sono caduto all’ultimo giro, quando ero in testa. Nel 1999 ho perso vincendo cinque gare con Alzamora, che non ne aveva vinta neppure una. È stata una grandissima delusione, ma anche una lezione di vita”, ricorda Melandri.
La vita privata e la passione di Melandri
La passione per le corse però non è mai svanita, solo che adesso, Melandri la insegue in modo diverso! L’atleta ha una figlia e si è trasferito in Svizzera per crescerla al meglio.
La sua ultima passione? Le mountain bike elettriche, qualcosa di radicalmente diverso dalle moto che ha guidato per una vita: “Mi tengo tempo per fare sport e cose per me”, conclude l’intervista. Insomma, un modo per rilassarsi dopo anni di attività agonistica ai massimi livelli.