Le nuove regole della Formula 1 hanno avuto un impatto sulle prestazioni. Le ultime novità per ora non hanno creato un rapporto equilibrato tra le auto sulla griglia. Ora, sarebbe pronta una soluzione ideale anche per le squadre del midfield.
La massima categoria del Motorsport è sempre stata caratterizzata da domini ciclici di team diversi, ma vi sono stati dei periodi in cui squadre e piloti minori sono emersi minacciando lo strapotere di Ferrari, McLaren e Williams. La storia recente ci ha insegnato che anche una nuova squadra, con il giusto appoggio di un motorista top può arrivare ai piani alti. La Red Bull Racing per dominare la Formula 1 in due ere differenti ad esempio ha iniziato la sua scalata dal niente.
Oggi il mattatore della F1 porta il nome di Max Verstappen. Quest’ultimo ha stravinto nelle ultime stagioni, inanellando 10 trionfi di fila. Un record che non era riuscito nemmeno a Sebastian Vettel nell’epopea vittoriosa in Red Bull Racing. I risultati delle corse sono praticamente scontati. Eccezion fatta per due 3 trionfi di Sainz, 3 di Leclerc ed uno di Russell, dal 2022 ad oggi hanno sempre e solo vinto piloti della Red Bull Racing. Il merito? Gran parte del progetto è stato deciso da Newey.
Nonostante calendari molto estesi, l’imposizione di un budget cap e il congelamento delle modifiche ai motori, il drink team ha dimostrato di avere una marcia in più. La squadra con sede a Milton Keynes ha cominciato la stagione con due doppiette, dimostrando di poter serenamente conservare la leadership del campionato. Nonostante la crescita della Ferrari, la Red Bull Racing rimarrà la squadra da battere sino alla fine del 2024. I fan sperano che in Giappone Sainz e Leclerc possano avere un’altra chance per occupare i primi due posti del podi, tuttavia Verstappen potrebbe continuare a dominare.
Nel 2026 le regole potrebbero però cambiare e le inseguitrici sperano di avere una ottima chance per ricucire, definitivamente, il gap. Gian Carlo Minardi, fondatore del team che oggi è tenuto in vita dalla Racing Bulls ben conosce le difficoltà di un team minore nel sopravvivere in un contesto ultra competitivo come il circus. Minardi ha rappresentato una scuola per tecnici, piloti e meccanici in un momento storico dove le squadra di vertice non erano nemmeno limitate dalle logiche del budget cap.
La categoria regina del Motorsport ha imposto un limite di spesa chiamato budget cap, in tempi recenti. Nel 2021, però, il limite dei 145 milioni di dollari non sarebbe stato rispettato dalla Red Bull Racing, secondo alcune indagini. Un piccolo sviluppo avrebbe potuto creare una clamorosa differenza in ordine a qualche decimo. Nel 2022, invece, il limite è sceso a 140 milioni, ma la vettura austriaca e tutte le altre c’è stata una voragine cronometrica.
Minardi, che da fine 2020 è stato nominato Presidente del Consiglio d’Amministrazione di Formula Imola, la società che gestisce l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola, ha spiegato come potrebbe essere gestita al meglio la voce di spesa più importante.
“Per garantire un po’ di equilibrio si dovrebbe comprendere il costo dei piloti dentro il budget cap – ha annunciato Minardi in un’intervista concessa al Corriere dello Sport – sono elementi fondamentali per la performance, perché tenerli fuori? Infatti se ne sta discutendo per il nuovo Patto della Concordia“. La Ferrari in tal caso con il rinnovo di Leclerc e l’ingaggio faraonico di Hamilton sarebbe spacciata, perdendo gran parte della somma per il pagamento dei suoi alfieri di punta? Domande a cui forse, se la proposta di Minardi andasse in porto potremmo rispondere già dal prossimo anno. Ma per il momento si tratta soltanto di un’idea astratta.
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