Prestare l’auto a un amico o a un familiare può sembrare una semplice cortesia, ma la realtà è un’altra: bisogna fare molta attenzione.
Un amico ti chiama dicendoti che la sua auto ha problemi seri e deve portarla in officina dal proprio meccanico di fiducia per farla riparare. Per riuscire a rispettare tutti gli appuntamenti e svolgere tutte le attività ti chiede se puoi prestargli la tua auto. Nella maggior parte dei casi, se il mezzo non ti è necessario, acconsenti senza problemi, specialmente se si tratta di una persona di cui ti fidi ciecamente.
Eppure proprio questo gesto può comportare dei rischi tutt’altro che banali, soprattutto dal punto di vista legale. Dettagli che è meglio conoscere a fondo per evitare di trovarsi in situazioni spiacevoli: il consiglio che viene dato a tutti i proprietari di automobili è di cautelarsi a dovere, così da non avere alcuna preoccupazione quando si presta l’auto a un amico o a un familiare.
La legge parla chiaro in merito al prestito di un veicolo a un’altra persona. Il proprietario del mezzo non dovrà fare praticamente nulla se la durata complessiva del prestito è inferiore a trenta giorni o se il beneficiario di questo prestito è un familiare convivente. Diverso il discorso se il prestito supera invece i 30 giorni e se la persona che usufruisce dell’auto non è un familiare che convive con il proprietario.
Rischi la stangata: occhio a prestare la tua auto
In tal caso, infatti, è necessario comunicare alla Motorizzazione il prestito del mezzo, così da aggiornare la carta di circolazione con il nome della persona che ne sta usufruendo. Se non si provvede a questa formalità si può andare incontro a una multa salatissima – si parte da 705 euro – e al ritiro della carta di circolazione.
Ma cosa succede in caso di incidente con il veicolo prestato? L’articolo 27 della Costituzione precisa che la responsabilità penale è personale: ciò vuol dire che solo chi era alla guida dovrà rispondere dei reati commessi con l’auto che gli è stata prestata. Tuttavia è molto importante controllare se l’assicurazione stipulata va a coprire anche l’uso del veicolo da parte di terzi: il proprietario potrebbe infatti rispondere dei danni causati nel sinistro.
In caso di incidente dove la vittima è la persona che usufruiva dell’auto prestata, l’assicurazione provvederà a risarcire il proprietario del veicolo per danni materiali e il conducente per quelli fisici. Per evitare qualsiasi tipo di problema con la persona a cui si presta l’auto si può ricorrere alla scrittura privata, utile a regolamentare una serie di eventualità, come ad esempio la responsabilità in caso di danni al veicolo.