La casa di Borgo Panigale ha stravolto le gerarchie del motociclismo con innovazioni tecniche che hanno fatto la storia. L’ultima innovazione è da applausi.
Tra le tante novità degli ultimi anni presentate in Emilia Romagna nella factory della Ducati vi è il motore Superquadro Mono. Nel pieno rispetto dei valori storici del marchio e dal lavoro in pista nelle massime categorie del motociclismo è nata la nuova architettura Ducati, in grado di stravolgere tutti i record legati alla tecnologia e alla potenza.
A lasciare senza parole sono i dettagli innovativi che mettono a nudo le capacità dei tecnici che lavorano da anni sulle soluzioni nate per permettere ai centauri in pista di vincere, come ha fatto Alvaro Bautista nel 2022 e nel 2023 in sella alla V4 Panigale in SBK.
Il motore monocilindrico presente un sistema di bilanciamento delle vibrazioni a due contralberi. L’idea è nata provando a tenere fede ai componenti del 1299, twin dal quale prende il pistone, la testata, la distribuzione desmodromica e il gruppo termico.
Si tratta di un motore che può essere applicato anche alle super motard della casa emiliana. Nel modello di erogazione, nella compattezza e nei materiali è stata affinata la tecnologia propria del bolide della Superbike.
A partire dal motore Superquadro 1285 cm3 della Panigale 1299 è stato creato un monocilindrico con la stessa misura e alesaggio (116 mm) con una corsa leggermente aumentata, 62,4 mm al posto di 60,8 mm. Le modifiche, come sancito su Motociclismo.it, hanno portato anche ad un aumento della dimensione e del rapporto di compressione, poiché la camera di scoppio è rimasta la stessa.
Anche le valvole di aspirazione in titanio e quelle di scarico in acciaio sono praticamente le stesse e controllate da un sistema desmodromico azionato dalla catena sul lato sinistro. Alimentazione affidata a un singolo corpo farfallato di sezione ovale dal diametro equivalente di 62 mm con iniettore sotto farfalla gestito da un sistema ride-by-wire con tre differenti modalità di potenza: alta, media e bassa.
Le caratteristiche del nuovo gioiello Ducati
L’innovazione garantisce una potenza massima all’albero di 77,5 cavalli a 9750 giri minuto con una coppia di 63 N-m a 8000 giri minuto. Il limitatore interviene a 10.250 giri minuto per garantire un brio in allungo e per risparmiare un cambio di marcia. È stato così creato il monocilindrico più potente di serie atto ad ottimizzare l’erogazione nella fascia media con valori dei bassi fino a picchi di coppia elevatissimo, andando a modificare la distribuzione e l’alimentazione.
E’ così possibile configurare il tutto, installando lo scarico Termignoni che consente di avere un incremento di coppia a tutti i regimi da sogno. Uno dei segreti del motore Superquadro mono è lo schema di rinforzo box in box come quello della Panigale V4R. E’ così garantita una maggiore robustezza e viene presentato con delle nervature più sottili in direzione trasversale. Date una occhiata anche alla prima moto da crosso della casa emiliana.
Spicca il DLC, ovvero il Diamond Like Carbon che aumenta la resistenza, riducendo l’attrito e garantendo un bilanciamento del sistema desmodromico perfetto. Il motore risulta più compatto ed è anche più leggero, grazie all’adozione di materiali quali il magnesio. L’albero motore asimmetrico è montato su bronzine di banco per contenere il peso.
Da notare anche il sistema di lubrificazione di gestione delle pressioni nel carter, garantito da due pompe a lobi, di cui una di mandata per l’utilizzo al motore e una di recupero. Così facendo il recupero dell’olio avviene in qualsiasi condizione di utilizzo, in modo super efficace.
Dall’esperienza in Superbike è nato anche l’ingegnoso sistema elettronico DQS (Ducati Quick Shift), azionato da un sensore magnetico che, abbinato ad una frizione in bagno d’olio ad asservimento progressivo con comando idraulico, limita il carico sulla leva. Si tratta di un’opera di ingegneria estrema che dovrebbe rendere orgogliosi ogni singolo tecnico che ha reso possibile il progetto a Borgo Panigale.