Con l’annuncio del passaggio di Lewis Hamilton in Ferrari, in molti ritengono che l’unico pilota in grado di sostituire un sette volte iridato potrebbe essere Sebastian Vettel. Ecco il motivo.
La Mercedes si è trovata spiazzata dall’annuncio della Ferrari su Lewis Hamilton. La seconda offensiva portata avanti dal Presidente John Elkann ha funzionato e l’anglocaraibico ha accetto un contratto di due anni. Dopo sei titoli mondiali il nativo di Stevenage – che ha vinto il primo in McLaren chiaramente – aveva bisogno di nuovi stimoli. Forse non si è più sentito l’unico faro della squadra e ha deciso di iniziare una terza entusiasmante fase della sua carriera.
In Ferrari Lewis avrà più da guadagnare che da perdere, anche perché ad oggi la Mercedes non sembra avere un progetto dominante o vincente in vista delle prossime stagioni. Nel 2023, LH44 ha tenuto alta la bandiera, riuscendo ad inanellare una serie di risultati positivi, pur non cogliendo mai un singolo successo. L’ultima vittoria dell’anglo-caraibico è datata 5 dicembre 2021, in occasione della tappa in Arabia Saudita.
Nelle ultime due stagioni, la Stella a tre punte non ha sfruttato al meglio il nuovo regolamento. Ha fatto evidenti passi indietro. Pur affidandosi ad un astro nascente del Motorsport, come George Russell, e all’esperienza di un sette volte iridato sono arrivati appena due trionfi, in occasione dello stesso weekend. L’ex driver della Williams si aggiudicò la Sprint Race e il Gran Premio di Brasile nel 2022. Ma chi sarà il nuovo teammate di Russell?
Il team principal Toto Wolff ha parlato di una “scelta audace” per il dopo Hamilton. Sul piatto, per i cronisti vi sono due piloti dell’Academy, Antonelli e Vesti, talentosi ma acerbi ad alti livelli e Alexander Albon ed Esteban Ocon. Il driver di origini thailandesi pare più intenzionato a rigiocarsi le sue chance in Red Bull Racing, mentre il francese tornerebbe in un ambiente che già conosce. Nessuno, però, ha il palmares di Sebastian Vettel, capace di vincere GP sia al volante della Toro Rosso, da giovanissimo, che nelle esperienze in RBR e in Ferrari.
Mercedes, il ritorno del campione?
Sebastian Vettel si è ritirato al termine del 2022. Gli è bastata una sola annata a bordo delle wing car per capire che il suo tempo in F1 era finito. Potrebbe avere ancora motivazioni extra in un top team, dopo l’esperienza agrodolce in Aston Martin, ma dopo un addio maturato con tale convinzione, appare difficile un suo ritorno in pista. Il manager irlandese, Eddie Jordan, punterebbe comunque a convincere Sebastian Vettel se fosse nei panni di Wolff ora.
In Germania un pilota come Vettel riaccenderebbe l’entusiasmo sopito di un intero popolo, anche perché l’ultimo campione del mondo teutonico ha corso proprio con Mercedes. Nico Rosberg, nel 2016, era salito sul tetto del mondo, piegando la resistenza di Lewis Hamilton. A Brackley era sbarcato anche Michael Schumacher per il grande ritorno nel circus della F1. In Ferrari, Seb non è riuscito a ripercorrere le orme del suo idolo, ma nella Mercedes attuale avrebbe anche meno pressioni.
“Per quanto riguarda il breve periodo farei un pensiero su Vettel – ha affermato l’ex manager dell’omonima scuderia irlandese Eddie Jordan, uno che la Formula Uno l’ha vissuta sulla propria pelle, intervistato dal podcast Formula for Success – Queste monoposto non sono complicate da guidare rispetto ai nostri tempi, quando invece c’era bisogno di avere un collo grande quanto una botte di vino. Per questo i piloti sono longevi, ecco perché Alonso continua e ci sono molti piloti in là con gli anni“.
Jordan non ha molti dubbi sul quattro volte iridato di Heppenheim. “Ritengo che Vettel debba essere attenzionato in quanto tedesco. Conosciamo molto bene ciò che è accaduto con Michael Schumacher in passato: lasciò la Ferrari e poi dove è tornato? Ecco perché la Mercedes può essere una chance. Si è parlato di Ocon, a me piace Albon. Potrebbe essere una opportunità ma lo ritengo come il principale sostituto di Perez. Metterei gli occhi su Vettel, ritengo sia una buona scelta. Avrebbe senso per loro avere un pilota tedesco“, ha concluso l’irlandese. Chissà se avrà avuto una delle sue intuizioni, su questo.