La Red Bull, al momento, ha solo una grana da gestire e riguarda Sergio Perez. La seconda guida del drink team dovrà superarsi per conservare il sedile.
Christian Horner, team principal della Red Bull Racing, ha tracciato la strada da seguire nel 2024. Se su Max Verstappen non ci sono più dubbi, a Milton Keynes tiene banco la questione scudiero. Chiunque sedesse al fianco del 3 volte iridato di Hasselt diventerebbe, automaticamente, una spalla ma ciò non toglie che gli standard richiesti dai vertici della RBR siano elevatissimi.
Per la prima volta, nel corso della storia della scuderia fondata da Dietrich Mateschitz, entrambi i piloti hanno concluso nelle prime due posizioni della graduatoria. Questo ha, parzialmente, salvato la posizione del messicano che, in tantissimi appuntamenti del Mondiale, ha chiuso giù dal podio, nonostante una vettura spaziale. La RB19 ha demolito tutti i record storici della categoria regina del Motorsport, ma grazie a Verstappen. Perez ha conquistato appena 2 successi nella prima parte di stagione.
Il nativo di Guadalajara non ha dato vita ad un duello mondiale con il teammate. In molti dopo le vittorie sui tracciati cittadini di Jeddah e Baku si aspettavano un testa a testa, in stile 2016, tra Rosberg ed Hamilton in Mercedes. Il ritmo di Max, invece, è stato impressionante. Si è aggiudicato 19 GP su 22 tappe, inanellando un filotto di 10 trionfi di fila. Nessuno era mai riuscito in un simile risultato. La squadra con sede a Milton Keynes, dal primo giorno in cui l’olandese ha messo piede nell’abitacolo, si è concentrata sulla sua crescita.
I risultati ora sono sotto gli occhi di tutti. In 9 anni in F1 ha conquistato 54 successi, superando Prost e Vettel nel 2023 nella classifica all time. Dallo junior team AlphaTauri, ex Toro Rosso, sono arrivati Pierre Gasly e Alexander Albon. Nessuno dei due ha tenuto fede alle aspettative del consigliere Helmut Marko. Nel 2021 i valori tra le auto, nel circus, si sono avvicinati e la Red Bull Racing ha potuto affrontare ad armi pari la corazzata Mercedes. Perez, scelto per una mera questione d’esperienza, non ha consentito l’ottenimento del Mondiale costruttori. Verstappen piegò la resistenza di Hamilton, ma il messicano si fece beffare da Valtteri Bottas.
Qualora si verificassero, nuovamente, le condizioni per una battaglia senza esclusioni di colpi tra due o più team, il messicano rappresenterebbe l’elemento debole. Verstappen, nel 2023, avrebbe potuto portare da solo a casa il titolo costruttori. Il figlio d’arte di Jos ha conquistato 575 punti, mentre Perez si è fermato a 285. Una differenza enorme. Dato anche il rapporto positivo che è nato tra i teammate della Red Bull Racing, il nativo di Guadalajara è stato confermato. Max, invece, presenta una particolare clausola nel suo accordo.
Nel 2023 Perez è sembrato troppo discontinuo per conservare uno dei sedili più ambiti del circus. Il suo contratto scadrà al termine del 2024 e potrebbe non essere confermato se non riuscirà a cambiare marcia. La clamorosa superiorità della vettura anglo-austriaca rispetto alle competitor non è bastata per nascondere i suoi limiti. Dal GP Monaco in avanti ha commesso una serie di sbagli alla guida elementari ad altissimi livelli.
“Ci troviamo in una posizione privilegiata per non avere fretta. Abbiamo diverse opzioni. Inizialmente Checo è colui che supportiamo, è lui il nostro pilota per il 2024. Se farà un ottimo lavoro quest’anno, non ci sarà motivo per non prolungare il suo rapporto con noi fino al 2025. Ma tutto dipenderà da cosa farà nella prossima annata“, ha sancito sui canali ufficiali della RB Horner. L’esperto Daniel Ricciardo e i giovani Yuki Tsunoda e Liam Lawson sono alla finestra.
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