Le supercar sono le classiche auto che tutti sognano, ma oggi vi parleremo di un modello non certo noto per la sua bellezza. Ecco i dettagli.
Il mondo delle quattro ruote offre modelli di ogni genere che sintetizzano tutto ciò che un’automobilista possa desiderare. Quello che viviamo oggi è evidentemente il momento dei SUV, che dominano il mercato, ma è chiaro che il sogno di tutti sia sempre quello di poter mettere le mani su una supercar. Si tratta di modelli ad alte prestazioni, dotati di un look da cineteca che trasmette l’idea di velocità e potenza anche solo guardandoli, con potenze massime che superano senza problemi i 600-700 cavalli, toccando anche i 1.000 sui modelli più performanti come le moderne supercar elettriche.
Le supercar sono note, oltre che per le loro performance estreme, anche per la loro bellezza: la prima casa che ci viene sempre in mente a questo proposito è ovviamente la Ferrari, che realizza forse le più belle in assoluto. Tuttavia, oggi vi porteremo a scoprire un modello che è l’esatto opposto, dal momento che è sì potente e performante, ma che non spicca di certo per bellezza. Andiamo a scoprire questa bizzarra creatura di un marchio asiatico.
La vettura della quale vi vogliamo parlare oggi viene dal Giappone, e siamo certi che in pochi di voi l’abbiano mai sentita nominar. Si tratta di una supercar chiamata Mitsuoka Orochi che è stata prodotta dal 2006 al 2014. Di certo, non rientra tra le auto di lusso e ad alte prestazioni più belle di sempre, tant’è che da molti è stata giudicata molto male dal punto di vista estetico, anche se, con le prestazioni, è stata poi in grado di farsi perdonare.
L’auto è nata come una Concept Car concepita sulla base della Honda NSX, ben più nota auto ad alte performance, e la sua prima apparizione fu registrata al Salone dell’Automobile di Tokyo, nel 2001. Dopo altre evoluzioni, come detto, la versione finale venne al mondo nel 2006. A quel punto l’auto era equipaggiata da un motore Toyota, con una potenza massima di ben 233 cavalli ed una coppia di 328 Nm, tutto sommato delle buone prestazioni, anche se non a livello delle supercar più estreme.
Infatti, la sua velocità massima non va oltre i 241 km/h, con lo scatto tra 0 e 100 km/h che viene completato in circa 7 secondi. Le sospensioni risultano essere molto sofisticate e sono a doppio braccio oscillante, con un impianto frenante posto alle spalle dei cerchi in lega. Esso è stato ripreso da quello che era montato sulla Honda Legend, con le componenti che vennero utilizzate che derivavano da altre Honda ed anche da alcune Lexus, confermando la fusione tra la casa dell’Ala Dorata ed il gruppo Toyota.
Nel corso degli anni, ne sono state sviluppate altre versioni, che si distinguevano dalla prima per un’aerodinamica più raffinata ed il massiccio utilizzo della fibra di carbonio. Di certo, il look non è migliorato poi così tanto, come potrete vedere in questo video pubblicato sul canale YouTube “Auto Express“. Ovvio, la Mitsuoka Orochi resta particolare ed unica nel suo genere: sono tuttavia molti gli esperti di automobilismo che la ritengono la supercar più brutta che sia mai stata prodotta.
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