Il mercato dell’auto, almeno alle nostre latitudini, ha bisogno di una bella spinta per registrare una impennata di vendite. Ecco come funzionano gli incentivi 2024.
L’Italia presenta uno dei parchi auto più vetusti d’Europa. A maggior ragione dovrebbero esserci più bonus per provare a migliorare una condizione irreversibile che coinvolge, specialmente, il Meridione. Senza aiuti statali risulterà improbabile la tanto agognata transizione elettrica. Gli obiettivi sul clima appaiono quanto mai lontani con un panorama di crisi senza precedenti.
Per questo motivo il dibattito sugli incentivi si è fatto centralissimo al Governo. E’ previsto un grandi aiutino per coloro che vorranno cambiare auto nel 2024, con possibilità di accedere a sconti connessi alla tipologia di vetture meno inquinanti, tra cui quelle ibride.
Il mercato delle hybrid stava esplodendo, ma la dead line del 2035, in sede europea, ha posto un veto anche a questa tipologia di mezzi. In occasione del Tavolo Automotive del primo febbraio 2024 al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il ministro Urso ha annunciato il piano dei nuovi incentivi che prenderanno il posto dei contributi attualmente in vigore a partire da marzo.
Il nuovo schema consiste in un fondo di quasi 1 miliardo di euro, per la precisione 950 milioni di euro, aumentato di 340 milioni rispetto ai fondi già stanziati quest’anno. Si punta ad un ricambio del parco circolante con auto Euro 6. Sono coinvolte tre diverse categorie di auto: le elettriche comprese tra 0 e 20 g/km, le ibride plug-in nella fascia tra 21 e 60 g/km, e le automobili, prevalentemente full hybrid o mild hybrid, che emettono da 61 a 135 g/km di anidride carbonica.
Per ibride plug-in con la fascia bassa di emissioni sono previsti i seguenti bonus: 4.000 euro senza rottamazione; 5.000 euro senza rottamazione e con Isee inferiore a 30.000 euro; 5.000 euro con rottamazione di veicoli Euro 5; 5.500 euro con rottamazione di veicoli Euro 4; 6.000 euro con rottamazione di veicoli Euro 3; 6.875 euro con rottamazione di veicoli Euro 4 e 5 e Isee sotto 30.000 euro; 7.500 euro con rottamazione di veicoli Euro 3 e Isee sotto 30.000 euro; 8.000 euro con rottamazione di veicoli Euro 0-1-2; 10.000 euro con rottamazione di veicoli Euro 0-1-2 e Isee sotto 30.000 euro.
Gli incentivi sono previsti sia per le persone fisiche che per quelle giuridiche. Imposto, però, anche un tetto massimo di spesa a 45.000 euro + Iva. Lo sconto massimo è di 13.750 euro per l’acquisto di EV per tutti coloro che hanno un Isee inferiore a 30.000 euro. Si cerca di andare ad aiutare, maggiormente, le famiglie con un reddito basso, oltre alla classica rottamazione di un vecchio veicolo usato. Nel 2024 sono rientrati nelle varie classi di inquinamento anche i mezzo Euro 5. Per i titolari di licenza taxi o noleggio con conducente, gli incentivi saranno raddoppiati.
Sono previsti sconti sino a 2.000 euro anche per coloro che vogliono comprare auto usate, ma devono rientrare nella categoria M1 e omologati Euro 6, con un valore non superiore a 25.000 euro. Non proprio facili da trovare in un mercato schizzato alle stelle. E’ previsto uno sconto fino all’80% sul prezzo di acquisto e installazione delle colonnine di ricarica, fino a un massimo di 1.500 euro per i privati e 8.000 euro per i condomini.
Si mira, prima di tutto, a sostenere l’ambiente, tramite le rottamazioni dei vecchi veicoli più inquinanti. Inoltre, la sostenibilità sociale, attraverso incentivi maggiorati per le persone a basso reddito, è un obiettivo democratico. Le auto sono diventate troppo care, salvo eccezioni. La sostenibilità produttiva, con misure a vantaggio della produzione automobilistica italiana, dovrebbero permettere un bel passo in avanti per Fiat, Lancia, Alfa Roma e tutti gli altri brand nostrani.
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