La Multipla è stata tra le vetture più contestate dell’universo Fiat. L’opinione pubblica si divise perché la prima serie fu anche piuttosto venduta, ma parte della stampa la distrusse.
Se provaste a guidare una Multipla, probabilmente, cambiereste il vostro giudizio severo sulle qualità del mezzo. Bollata come una vettura inguardabile per le sue linee fuori dagli schemi, anche storicamente, ha rappresentato una innovazione futuristica. In un industria dell’Automotive sempre più improntata sul confort e sui SUV, l’idea di una vettura di 6 posti, disposti su due file, in una struttura solo apparentemente mastodontica, è geniale.
La primissima Multipla è figlia del boom della Fiat. Nacque negli anni ’50 e con una carrozzeria di poco più di tre metri e mezzo di lunghezza, fece scalpore. Di fatto le due serie successive furono elaborate sui concetti stilistici della prima generazione. La Multipla sembra uscita da un fumetto di Topolino. Proprio gli americani, nel 1999, la esposero al Museum of Modern Art di New York. Secondo molti critici era tra le vetture più brutte di sempre. La rivista TIME la inserì addirittura tra le “50 peggiori automobili di tutti i tempi”.
Alla presentazione alla kermesse di Francoforte, la vettura aveva lasciato perplessi i più. Lo scalino nella porzione anteriore e l’enorme retrotreno creavano delle strane proporzioni. La vettura adottava sospensioni anteriori MacPherson, mentre le sospensioni posteriori erano a ruote indipendenti del tipo a bracci tirati. L’innovazione determinò la creazione di un ampio spazio nella zona posteriore della Multipla. Nacque così la possibilità di aver 6 sedili e un discreto bagagliaio.
La Fiat, senza troppi fronzoli, aveva pensato alla comodità. La carrozzeria era sinuosa e piuttosto goffa, ma la soluzione dei 6 posti fu copiata anche da altre case. La Multipla ha vinto il premio Car of the Year nel programma televisivo Top Gear della BBC. La Multipla risultava comoda in città, anche perché le dimensioni non erano mastodontiche. Sembrava enorme in strada, ma era un effetto ottico perché la Multipla si sviluppava più in altezza che in larghezza. Risultava così molto funzionale. Il monovolume compatto era dotato anche di un ampio portellone del bagagliaio.
Oggi la casa piemontese ha rilanciato diverse vetture storiche, tra cui il B-SUV 600. La moda delle vetture a ruote alte è dilagata, ma al momento non c’è in listino un modello. La Multipla potrebbe prendere ispirazione dalla Pulse, venduta in Sud America. Intanto è stata presentata Multipla 6×6, un’edizione speciale nata per celebrare il design innovativo della Multipla. L’edizione speciale è stata opera di Roberto Giolito, il designer del modello originale del 1998 e ora capo di Stellantis Heritage.
Mettendo da parte il fatto estetico, per pensare alla sostanza, l’edizione rende omaggio a 6 diversi personaggi che possono viaggiare sul modello iconico: un uomo d’affari, un monaco, uno spirito libero, un esploratore, un bambino e una signora. La vettura è verniciata in Turchese Bio, un colore pensato per evocare “gli spazi aperti e il mare”, mentre i paraurti in plastica, i pannelli e le modanature delle portiere sono rifiniti in Grey White, colore ripreso anche sui cerchioni.
Il grigio fa da padrone anche nell’abitacolo, con elementi blu scuro. Dopo aver apprezzato la ridefinizione della Alfa Romeo 8C e della 4C, della Panda 4×4 e dell’Abarth 500, saranno in vendita la Multipla 6×6 e la Panda 4×4. Vi lasciamo alla visione del video FCA Heritage.
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